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“Le Marche in Rete”: presentati in Regione i sette direttori di rete museale

Coinvolti 34 Comuni, 1 ente provinciale, 1 Unione dei Comuni e 1 Consorzio e un totale di 71 istituti della cultura

Presentazione direttori di Rete Museale delle Marche

Sette Direttori per sette aggregazioni culturali. Sono state presentate questa mattina in Regione, nel corso di una conferenza stampa, le figure che ricopriranno questo ruolo definito dall’assessore regionale alla Cultura, Chiara Biondi,“innovativo e fondamentale per connettere qualitativamente l’immenso patrimonio culturale marchigiano.”

Sono già al lavoro per realizzare progetti e iniziative Tommaso Strinati, direttore della rete Metromuseo dei borghi di marca: approdi d’arte, storia e cultura; Alessandra Tomassetti, direttore della rete AMATi – Agricoltura Musei Archeologia Turismo insieme; Federica Galazzi, direttore della rete Rete museale dell’Alta Valle del Potenza;Luca Baroni, direttore della rete G.A.M.B.I. – Gradara, Apecchio, Mombaroccio e Borgo Pace, Insieme per il sostegno alla cultura; Vanessa Lani, direttore della rete Flaminia Romana; Concetta Ferrara, direttore della rete Sistema Museale Piceno:’Musei e paesaggi culturali‘; Ivan Antognozzi, direttore della rete Le città visibili. Percorsi artistici integrati nei luoghi culturali di Gualdo, San Ginesio e Tolentino.

“Con questa bellissima intuizione che ha avuto lassessorato alla Cultura – ha detto il presidente della Regione, Francesco Acquarolinel progettare e costruire una misura perfettamente calata sulla dimensione marchigiana e che so ha catturato l’interesse di molti altri territori regionali, e questo è sempre un motivo di orgoglio, si raggiunge un obiettivo culturale e turistico che ci siamo proposti da subito: ridurre l’isolamento e la decontestualizzazione e mettere in rete invece un’offerta culturale che sia volano di sviluppo omogeneo per tutte le aree, costiere e interne. Queste reti dimostrano perfettamente la capacità di rafforzare in maniera determinante il nostro grandissimo patrimonio culturale e insieme la coesione sociale e sono certo che potranno lavorare in sinergia per promuovere il nostro territorio.”

Anche l’assessore Biondi, dopo aver rimarcato come il progetto abbia già avuto ampi riconoscimenti anche da ICOM, come modello da applicare a diverse realtà, ha sottolineato l’importanza che rivestono le reti museali per la valorizzazione delle aree interne: “Sarà condotto anche un monitoraggio sistematico dei risultati attraverso l’Osservatorio della Cultura, che ci permetterà di avere indicatori utili per migliorare costantemente e mettere a punto l’offerta culturale, con particolare riguardo alle aree interne e a quelle colpite dal sisma. E tutto in un’ottica di integrazione con le leggi fondamentali di settore come quella sulla valorizzazione dei Borghi”.

Come ha spiegato la dirigente del Servizio Cultura, Daniela Tisi che ha parlato di figure altamente specializzate, il Direttore di rete dovrà rendere più efficace la fruizione degli istituti e delle collezioni da parte di varie tipologie di pubblici (con particolare riferimento all’accessibilità), individuare strategie di finanziamento e scelte programmatiche unitarie con la redazione di un Regolamento di rete, l’elaborazione di Piani annuali di programmazione strategica, la Carta dei servizi, i Piani della Sicurezza, valorizzando al contempo il contesto culturale e il tessuto sociale ed economico del territorio anche tramite specifici accordi con le infrastrutture, i servizi pubblici e le realtà produttive ed economiche locali.

La Regione Marche aveva emanato un bando pubblico destinato a sostenere la gestione integrata degli istituti e dei luoghi della cultura tramite l’individuazione di specifiche figure professionali altamente specializzate che possano utilizzare le proprie competenze di organizzazione, gestione e promozione, a servizio di aggregazioni di istituti culturali. Hanno risposto entusiasticamente molti Comuni ed Enti pubblici “con una volontà – ha aggiunto Daniela Tisidi lavorare insieme davvero esemplare e non scontata e le reti che si sono costituite sono già rappresentative del territorio regionale, in quanto disseminate in modo omogeneo”

Per questa misura sono stati stanziati 570.000 euro e coinvolti 34 Comuni, 1 ente provinciale, 1 Unione dei Comuni e 1 Consorzio e un totale di 71 istituti della cultura tra cui, oltre ai musei di diversa tipologia (storico artistica, archeologica, demoetnoantropologica, territoriale, scientifica, ecc.), ecomusei, edifici monumentali, aree archeologiche, biblioteche, archivi, teatri, antiquarium, complessi monumentali, chiese e santuari, centri studi.

Ecco i Comuni capofila delle Reti
Comune di Montalto delle Marche in rete con i comuni di Monte Rinaldo e Monte San Martino;
Unione Comuni Valdaso in rete con i comuni di Altidona, Campofilone, Moresco, Monterubbiano, Lapedona, Carassai e Belmonte Piceno;
Comune di San Severino Marche in rete con i comuni di Castelraimondo, Pioraco e Sefro;
Comune di Gradara in rete con i comuni di Apecchio, Mombaroccio e Borgo Pace;
Comune di Fano in rete con i comuni di Colli al Metauro, Acqualagna, Cagli, Fermignano, Fossombrone e Cantiano;
Consorzio Bacino Imbrifero del fiume Tronto in rete con i comuni di Appignano del Tronto, Castorano, Grottammare, Offida, Roccafluvione, Ripatransone e Provincia di Ascoli Piceno;
Comune di San Ginesio in rete con i comuni di Gualdo e Tolentino.

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