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Terremoto magnitudo 6.5: danni e crolli in tutte le province delle Marche

Si contano feriti nelle zone del sisma. Molti i centri colpiti, lesioni a edifici fino alla costa. Evacuazioni in ospedali e case di riposo

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Edificio crollato a Tolentino - foto di Melvin Mancini

È iniziata in modo traumatico la mattina soleggiata di domenica 30 ottobre nelle Marche, in cui molti confidavano in un’ora in più di sonno, grazie al ritorno dell’ora solare, ma purtroppo così non è stato.

La terra continua a muoversi e a pagarne le conseguenze sono sempre le stesse zone già precedentemente colpite dal sisma tra le province di Macerata e Perugia.

La prima scossa, la più grande; si è verificata intorno alle 7:40 del mattino, con magnitudo 6.5; inizialmente si è diffusa la notizia di un valore a 7.1, poi il dato ufficiale dell’INGV: un 6.1, poi ricalcolato per arrivare al risultato finale, con epicentro localizzato in prossimità di Norcia con una profondità di 9 chilometri. Proseguono le scosse di assestamento successive con punte di Ml fino a 4.6 alle 7:44 e 4.1 intorno alle 8:00.

Le località già colpite il 24 agosto e il 26 ottobre si stanno piegando a questa catastrofe, in particolar modo Castelsantangelo sul Nera, Visso, Ussita, Preci, Norcia, Tolentino, Camerino fino a giungere ad Amatrice, dove vi sono due feriti gravi, ed Arquata del Tronto. Quei 45 interminabili secondi, che sono giunti fino a Roma e in tutto il resto del centro Italia, hanno provocato il crollo di alcune abitazioni, come a Camerino dove ha ceduto completamente un intero palazzo moderno, evacuato giorni fa; il sindaco di Caldarola parla della sua città come zona rossa.

A Norcia, la basilica di San Benedetto è crollata dopo l’evento e anche la cattedrale di Santa Maria Argentea. Grazie all’intervento tempestivo dei gruppi di soccorso sono state estratte 3 persone vive, seppur ferite, dalle macerie a Tolentino. Non mancano, purtroppo, altri feriti: 9 localizzati nella zona di Norcia tra cui due siano gravi, i quali sono all’incirca alcune decine, ma per ora non ci sono vittime.

Ad Amandola si sono registrati altri crolli in edifici già lesionati dalle precedenti scosse, mentre a Fermo, dove è stata rinviata la partita Fermana-Recanatese e dove l’ospedale è agibile e operativo, come dichiarato dal sindaco Calcinaro, sono in corso verifiche negli edifici del centro storico. Nel capoluogo fermano un richiedente asilo, preso dal panico, si è gettato dalla finestra del seminario in cui è ospitato: è stato soccorso e ricoverato al Murri.

Ad Ancona sono caduti alcuni calcinacci in centro storico e si è optato per evacuare le strutture sanitarie dell’INRCA e del Salesi, mentre a Maiolati Spontini si è proceduto all’evacuazione degli anziani di una casa di riposo. Caduta di piccole parti di intonaco anche nel Duomo di Senigallia, durante la messa delle 7.30. A Corinaldo crollo di un angolo di un campanile.

Macerata per il momento non si registrano danni, eccetto alcune crepe ad edifici, che dovranno essere controllate dai Vigili del Fuoco. Molte persone sono state vittime dello spavento e si sono concentrate in spazi aperti con il sostegno della protezione civile.

A Urbino, si sono verificati piccoli crolli nel Duomo, mentre si esamina la situazione del Palazzo Ducale, a Pesaro e Fano sono in corso verifiche su vari edifici del centro storico: Teatro Rossini sotto osservazione, chiusa una chiesa a Fano.

Gli esperti parlano di un evento con un’estensione di 20-25 chilometri, localizzando una vasta area compresa tra il sisma del 24 agosto e quello del 26 ottobre. I geologi non fanno previsioni in merito al futuro, ma potrebbero verificarsi altre scosse generate dalla presente faglia, anche se non è possibile verificarne l’entità, si è parlato inoltre di contagio sismico tra le varie zone, però è ancora tutto da accertare.

C’è una possibilità di chiusura delle università di Macerata e Camerino ancora per qualche giorno, le quali si potrebbero protrarre oltre il 2 novembre come venne previsto dopo il sisma di mercoledì 26 ottobre.

L’unica cosa certa è che continuano ad esserci altri scosse, e continuano a cadere ciottoli e calcinacci di strutture già pesantemente danneggiate da oltre due mesi di continui terremoti.

 

di Giulia Baldini e Luca Ceccacci

foto di Melvin Mancini

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