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“Acquaroli impone un consiglio regionale aperto sull’alluvione del 2014 a Senigallia”

Il gruppo PD Marche: "Gesto di disperazione di un presidente che si lascia andare a infantili ripicche per mascherare i suoi fallimenti"

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L'alluvione di Senigallia del 3 maggio 2014

“Aver imposto al consiglio regionale una seduta monotematica sull’alluvione del 2014 dimostra solamente la disperazione di un presidente ormai alle corde, la cui perdita di lucidità lo porta ad assumere decisioni che, oltre a evidenziare un certo autoritarismo e uno scarso rispetto per i ruoli istituzionali, assomigliano più a infantili ripicche che a razionali scelte politiche.

Se Acquaroli avesse voluto davvero approfondire le questioni inerenti all’alluvione del 2014, avrebbe potuto farlo prima e in qualsiasi momento, visto che siede al vertice della Regione dal 2020. Inoltre, è privo di senso discutere oggi di quei fatti, quando nessuno dei protagonisti regionali di allora siede più nei banchi dell’aula. Però un consiglio al presidente lo vogliamo dare: se vuole ragguagli sull’alluvione del 2014, quando il Misa esondò a causa del cedimento di oltre cinquanta metri di argine, la cui manutenzione era di competenza regionale, può rivolgersi direttamente ad alcuni dei suoi attuali e strettissimi collaboratori, che al tempo erano al fianco di chi teneva il timone della Regione Marche. Troverebbe sicuramente soddisfazione e farebbe risparmiare tanto tempo all’Assemblea. Tempo che, di conseguenza, potrebbe essere impiegato più proficuamente per discutere i tanti atti ispettivi e di indirizzo che il gruppo assembleare del Partito Democratico ha prodotto in questi anni per dare risposte concrete ai cittadini alluvionati e che invece restano ancora in attesa di giungere in aula”.

A dirlo è il gruppo assembleare del Partito Democratico.

“Quanto accaduto – attaccano i dem – non ha precedenti nella storia dell’Ente Regione: di fronte alla legittima e opportuna richiesta dei partiti dell’opposizione, accettata tra l’altro anche da quelli della maggioranza, di dedicare una seduta dell’Assemblea alla gestione del fenomeno alluvionale del 2022, segnato da gravi ritardi nelle erogazioni dei ristori e nella realizzazione degli interventi per mitigare il rischio idrogeologico, Acquaroli non ha trovato di meglio che pretendere dall’Assemblea un’analoga discussione su fatti accaduti ormai oltre dieci anni fa. Il motivo, si badi bene, non è quello che il presidente ha dichiarato alla sua maggioranza, ovvero «così facciamo vedere le tante cose che abbiamo fatto noi e lo zero che hanno fatto loro». La verità è che sta cercando di creare un diversivo, provando a mischiare le carte, perché nei suoi recenti sopralluoghi nei territori colpiti dall’alluvione del 2022 non ha trovato gli elogi e gli applausi che si attendeva o che i suoi collaboratori e rappresentanti politici gli avevano prospettato, bensì tanta rabbia da parte di cittadini che hanno perso tutto e che, a distanza di due anni, hanno ricevuto poco o niente”.

da Gruppo assembleare del Partito Democratico – Assemblea legislativa delle Marche

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