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Sanità, nelle Marche 20 milioni di visite slittano a Gennaio

Prestazioni mediche rimandate a causa dell'esaurimento dei fondi destinati alle strutture

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Sanità, medici

Eravamo convinti della giustezza della nostra campagna “Diritto alla cura”, man mano che con i volantini, gli annunci, abbiamo verificato nel concreto come stavano le cose, è cresciuta la consapevolezza di aver messo mano ad uno dei tasti tra i più dolenti della situazione italiana.

Un dato balza immediatamente alla nostra attenzione molte visite, slittano ai primi dell’anno successivo, persino quando sono visite annuali. Le liste di attesa si allungano, gli italiani sembrerebbe che si ammalano meno, in particolare i Marchigiani, nell’ultimo quadrimestre,assistiamo ad un calo delle richieste del 20%!

Il motivo non sta nella salute delle persone, sta invece in una motivazione contabile! Quando finiscono i soldi stanziati per la Sanità finiscono anche le prestazioni! Accade negli ospedali ma anche nelle strutture private convenzionate con il Servizio Sanitario Nazionale.

Le Regioni rimborsano le cure che vengono erogate ai pazienti sulla base di un budget definito struttura per struttura. Nel pubblico i direttori generali che lo sforano rischiano di perdere il posto; invece i privati accreditati, una volta raggiunto il tetto di spesa, non vengono rimborsati, dunque rischiano di rimetterci in proprio.

Il Governo del Cambianiente a trazione leghista, attraverso la sua Ministra della Sanità ha nel cassetto un disegno di legge, che stravolgerà l’articolo 32 della Costituzione. La sperimentazione della devoluzione alle regioni inizierà con il Veneto a cui seguiranno Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche e Liguria…

Le regioni finanzieranno in proprio i loro sistemi sanitari e saranno autosufficienti, ogni regione farà sistema a sè, gli squilibri non saranno mai recuperati. Al contrario si accentueranno e la divaricazione tra Nord e Sud e le diseguaglianze diventeranno regionali.

Ogni regione provvederà solo ai propri residenti e la salute non sarà più un diritto universale bensì un diritto di alcune aggregazioni sociali… Rivolgiamo un appello a tutte le forze politiche, sindacali, associative, perchè si crei un vasto fronte che vigili sul Parlamento, sulle sue prossime scelte a tutela del diritto alla salute ed in difesa della Costituzione che lo sancisce.

Rivolgiamo un accorato appello ai medici di base affinchè nel rispetto degli obblighi deontologici e sanitari si attivino perchè le prescrizioni siano dettagliate in ogni loro voce e richieste in base alle effettive esigenze del paziente e non alle esigenze di bilancio.

Da Sportello legale “Barricada”

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