“Internazionalizzazione alla Politecnica delle Marche: dietro i numeri, il vuoto dei servizi”
"Se gli studenti o meglio le famiglie degli studenti hanno risorse sufficienti per pagare 20 mila euro annui di tasse universitarie allora è possibile studiare Medicina, altrimenti non c'è nessuna possibilità"

L’Università Politecnica delle Marche ha recentemente annunciato un aumento significativo degli studenti internazionali iscritti, passati dall’1% al 12% sul totale degli immatricolati.
Un dato che l’Ateneo definisce “un grande risultato”, ma che, osservato da vicino, rivela un lato meno celebrato e molto più problematico.
Secondo Sabrina Brizzola, Coordinatrice della Lista Gulliver Sinistra Universitaria, non basta aumentare le iscrizioni dall’estero per parlare di vera internazionalizzazione. Senza la garanzia di diritti, servizi e condizioni di accoglienza dignitose, questa crescita rischia di trasformarsi in una fonte di esclusione piuttosto che in un’opportunità.
Gli studenti che arrivano ad Ancona da altri Paesi si trovano infatti ad affrontare numerose difficoltà. Trovare un alloggio è spesso un’impresa quasi impossibile, a causa degli affitti in costante aumento, dell’offerta abitativa insufficiente e del rifiuto da parte di molti proprietari di affittare a studenti stranieri. La città appare del tutto impreparata ad accogliere chi arriva da fuori, mentre l’Università, pur consapevole del problema, continua a non intervenire in modo efficace.
A queste difficoltà si aggiungono i problemi nell’accesso al Servizio Sanitario Nazionale. Le procedure complesse e i costi elevati scoraggiano molti studenti non europei, che in alcuni casi rinunciano alle cure o devono affrontare le spese mediche di tasca propria, dimostrando come il sistema sanitario non sia adeguatamente pensato per chi arriva da lontano con risorse limitate.
Anche sul fronte delle borse di studio la situazione è critica: la documentazione richiesta non sempre reperibile nei paesi di origine e le tempistiche non sono compatibili con le urgenze reali dell3 studenti. Di conseguenza, chi avrebbe maggior bisogno di sostegno resta frequentemente esclus3.
Infine, persistono gravi lacune in termini di integrazione e orientamento. Mancano sportelli multilingua strutturati, i tutorati sono spesso assenti o difficilmente accessibili, e non esistono forme di accompagnamento che vadano oltre la mera gestione amministrativa. Molt3 studenti internazionali si trovano così sol3, disorientat3 e abbandonat3 in un sistema che li attrae con la promessa di opportunità ma poi non offre gli strumenti necessari per affrontare la nuova realtà.
Per queste ragioni, appare urgente un piano serio che garantisca il diritto all’abitare, renda effettivo l’accesso alla sanità, renda realmente accessibili le borse di studio e metta a disposizione servizi pensati per chi proviene da un diverso contesto linguistico e culturale. Ma soprattutto serve un’università che ascolti, accolga e non si limiti a contare gli studenti internazionali, bensì costruisca insieme a loro percorsi di partecipazione concreti e inclusivi.
Siamo all’avvio del nuovo Anno Accademico e si impone una riflessione sugli studi alla Facoltà di Medicina nella nostra Regione.
La Giunta Acquaroli ha messo bene in chiaro il proprio modello di formazione universitaria autorizzando l’insediamento dell’università privata Link Campus che sarà operativa con corsi di Odontoiatria (a Villa Cola, Macerata) e Medicina e Chirurgia (Villa Marcolini, Fano).
Se gli studenti o meglio le famiglie degli studenti hanno risorse sufficienti per pagare 20 mila euro annui di tasse universitarie allora è possibile studiare Medicina, altrimenti non c’è nessuna possibilità, qualunque sia il merito, il profitto, le capacità dimostrate. Non ci sono borse di studio: o si pagano cifre astronomiche o non si può studiare alla Link Campus.
Una strategia molto chiara e già denunciata dai rettori delle quattro università pubbliche marchigiane, i quali hanno fanno notare che “il sostegno a soggetti privati, privi di radicamento territoriale e di controllo pubblico, rischia di compromettere l’equilibrio e la sostenibilità di un sistema già sotto finanziato”.
Link Campus, infatti, opera una vera e propria concorrenza sleale nei confronti degli atenei pubblici: innanzitutto, per le differenti modalità di accesso; in secondo luogo, in quanto non ci sono rapporti di convenzione con il pubblico o, se ci sono, entrano in conflitto per ciò che concerne i posti per i tirocinanti; inoltre, come nel caso di Macerata, non essendo lì presenti strutture pubbliche la Facoltà di Odontoiatria della Link Campus si appoggia al privato con scarse garanzie di appropriatezza.
Rimangono, infine, legittimi dubbi sulla qualità dell’offerta formativa di questa università privata. A riprova di come la battaglia portata avanti da me e da tanti altri soggetti contro la sciagurata autorizzazione alla Link Campus da parte della Giunta Acquaroli non fosse una lotta di tipo ideologico, ma basata su fatti e circostanze concrete.
Non va meglio agli studenti dell’unica Facoltà di Medicina pubblica nella nostra Regione, quelli dell’UNIVPM. Con la nuova riforma introdotta dal centrodestra, gli studenti dovranno affrontare un semestre “filtro” di lezioni, con tutto ciò che comporta in termini di costi per gli affitti, l’acquisto dei libri, i trasporti, etc. per poi essere sottoposti a una tagliola che permetterà di proseguire gli studi qui a soli 389 sugli oltre mille che si sono iscritti.
Forse in molti hanno festeggiato anzitempo la fine dell’epoca dei test d’ingresso: modalità con tanti difetti e certamente da migliorare ma che non implicava dover spendere migliaia e migliaia di euro per provare il semestre filtro con il rischio di perdere un anno di università.
Per non parlare delle pesanti ricadute di tutto ciò sulla crisi abitativa già in atto: sono rari gli affitti brevi che potrebbero corrispondere alle esigenze di chi potrebbe dover frequentare un solo semestre e ancora più rari gli studentati (Ancona è l’università con il minore rapporto tra iscritti e posti disponibili).
Su questi temi ci siamo confrontati con il Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia Mauro Silvestrini.
Da
Associazione Culturale Gulliver
Per poter commentare l'articolo occorre essere registrati su Marche Notizie e autenticarsi con Nome utente e Password
Effettua l'accesso ... oppure Registrati!