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Salva Made in Italy, passaggio ok al Senato

Soddisfatta Coldiretti: "una nostra battaglia da anni"

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Maria Letizia Gardoni

Con il voto favorevole del Senato al dl Semplificazioni passa anche l’etichetta salva Made in Italy.

Ora si attende l’esame della Camera ma Coldiretti ha di che essere soddisfatta per una battaglia portata avanti da anni che sta per concretizzarsi. Quello dell’indicazione di origine obbligatoria in etichetta è un tema caro alla maggiore associazione agricola italiana ed europea.

A tutela dei consumatori, favorevoli al 96% secondo l’ultima consultazione pubblica del Ministero delle Politiche Agricole, ma anche dei produttori e della agroindustrie sane, votate all’etica e alla qualità delle produzioni che potranno far valere la genuinità del cibo e il loro saper fare sui mercati senza correre il rischio di essere confusi con altre produzioni di dubbia origine e fattura.

“Nonostante i grandi risultati ottenuti con l’approvazione dei decreti nazionali per l’indicazione dell’origine di pasta, latte e derivati, riso e pomodoro fortemente voluti da Coldiretti – commenta Maria Letizia Gardoni, presidente di Coldiretti Marche – un quarto della spesa resta ancora anonima. Per dare respiro economico alle aziende agricole e per garantire la sicurezza alimentare ai cittadini, è sempre più necessaria l’estensione della trasparenza a tutte le produzioni agroalimentari. Il voto favorevole del Senato premia la battaglia che Coldiretti sta conducendo da circa 15 anni e il volere dei consumatori che richiedono tracciabilità e tutela. Un posizionamento di principio che va difeso soprattutto a livello europeo rendendo definitiva e universale la legge sull’indicazione di origine per tutti i prodotti agroalimentari”.

Proprio per questo Coldiretti è in campo per raccogliere le firme dei cittadini nell’ambito della petizione Eat original! Unmask your food che chiede all’Ue una legge sull’obbligatorietà di indicare l’origine del cibo in etichetta. Nelle Marche sono già circa 13mila le persone che dagli stand dei mercati di Campagna Amica hanno firmato la petizione.

L’etichettatura di origine obbligatoria degli alimenti è stata introdotta per la prima volta in tutti i Paesi dell’Unione Europea nel 2001 dopo l’emergenza mucca pazza nella carne bovina per garantire la trasparenza con la rintracciabilità e ripristinare un clima di fiducia.

Da allora molti progressi sono stati fatti anche grazie al pressing della Coldiretti ma resta l’atteggiamento incerto e contraddittorio dell’Unione Europea che obbliga a indicare l’origine in etichetta per le uova ma non per gli ovoprodotti, per la carne fresca ma non per i salumi, per la frutta fresca ma non per i succhi e le marmellate, per il miele ma non per lo zucchero.

Da

Coldiretti Marche

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