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Filottrano, concluse indagini su impianto fognario

Sono stati denunciati i due presidenti della società partecipata in carica dal febbraio 2016 unitamente al Direttore tecnico in carica dal 2018

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Scolmatore Filottrano

Nei giorni scorsi si sono concluse, con gli ultimi interrogatori di garanzia, le indagini a carico dei vertici della società partecipata che gestisce l’impianto fognario al servizio del Comune di Filottrano (AN), accusati di non aver eseguito le manutenzioni delle linee fognarie e degli scolmatori e di non aver riparato i guasti alle condotte schiacciate e spaccate, cagionando di conseguenza l’inquinamento dei terreni e dei fossi a sud/est del centro storico del comune.


Le indagini, coordinate dalla Procura di Ancona e condotte dal NIPAAF di Ancona e dal Nucleo CC Forestale di Jesi San Marcello, erano iniziate nel 2019 a seguito di una serie di esposti da parte di cittadini residenti a Filottrano, i quali segnalavano frequenti sversamenti di acque reflue maleodoranti nel versante sud/est dell’abitato, sui terreni e sui fossi naturali dislocati lungo la linea 2 delle fogne.

Gli accertamenti, che dapprima hanno riguardato l’impianto di depurazione entrato in funzione nel gennaio 2017, si sono poi concentrati sulle condizioni della rete fognaria di servizio, accertando che le acque reflue provenienti dal Comune di Filottrano (AN), invece di essere collettate al depuratore, venivano in gran parte disperse lungo i campi e i fossi delle aree rurali comunali.

Tali inefficienze risultavano attribuibili, secondo l’accusa, a gravi errori di progettazione della rete e ad una scarsa manutenzione della rete fognaria e degli sfioratori, per i quali non era neanche stata richiesta la prescritta autorizzazione.

Non esisteva un programma di manutenzione dei manufatti e in molti casi i manufatti erano stati completamente abbandonati, invasi da vegetazione che rendeva impossibile alle maestranze di raggiungere i siti per eseguire la necessaria manutenzione.

Anche i lavori di ripristino dei guasti erano stati eseguiti solo parzialmente, nonostante, stando a quanto emerso dalle indagini, erano anche disponibili soluzioni tecniche alternative e fondi assegnati.

I Carabinieri Forestali congiuntamente al’ARPAM di Ancona, dal 2019 al 2023, hanno eseguito numerosi sopralluoghi, campionamenti ed analisi su 4 scolmatori al servizio della linea 2 e sui terreni circostanti i manufatti, rilevando continui sversamenti ed elevate concentrazioni di inquinanti organici nel suolo, quali Escherichia coli, Azoto ammoniacale e Tensioattivi, di molto superiori ai limiti tabellari previsti dal codice dell’ambiente.

Per tali condote sono stati denunciati i due presidenti della società partecipata in carica dal febbraio 2016 unitamente al Direttore tecnico in carica dal 2018, i quali rischiano la reclusione fino a quattro anni e la multa fino a 65.000 euro prevista per il delitto di inquinamento ambientale colposo.

 

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