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Indagine di Confindustria Marche sulle prospettive del primo semestre 2026

Su un campione di 711 imprenditori marchigiani

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Roberto Cardinali

Tendono a migliorare le attese degli imprenditori marchigiani nel I semestre 2026, in particolare per l’attività produttiva e il mercato estero; più contenuto il recupero previsto su mercato interno e gli investimenti. Rimane un quadro di fragilità per le imprese di piccole dimensioni. Elevata l’attesa per la messa a terra dei benefici della ZES.

Queste, in sintesi, le indicazioni che emergono dall’indagine rapida “Le prospettive dell’economia” svolta tra il 10 e il 18 dicembre 2025 su un campione di 711 imprenditori marchigiani.

Il 19,4% degli intervistati segnala miglioramenti attesi dell’attività produttiva rispetto al I semestre 2025, mentre previsioni di flessione provengono da circa il 25,3% degli operatori. Seppur elevato, il dato relativo alla flessione è comunque inferiore rispetto alle precedenti rilevazioni e conferma il trend di lieve miglioramento delle attese. Il saldo tra aumenti e diminuzioni migliora, pur restando in campo negativo, e scende a -5,9% rispetto a -9,6% della precedente rilevazione.

Lieve miglioramento atteso anche nelle attività di investimento. Sale al 21% la quota di imprenditori che prevedono un aumento nel 2026. Sul versante dell’attività commerciale, migliora il saldo tra aumenti e diminuzioni, in particolare sul mercato estero. Nel complesso, le previsioni per il primo semestre del 2026 mostrano un lieve miglioramento nelle attese rispetto allo stesso periodo del 2025.

La dimensione delle imprese si conferma un fattore determinante sulle attese future. Sono buone le aspettative per le realtà di maggiori dimensioni, con un saldo ampiamente positivo (26%) tra previsioni di aumento e di flessione. Sostanziale equilibrio per le imprese tra 20 e 250 addetti, emerge un quadro di maggiore fragilità per le piccole, soprattutto per imprese sotto i 10 dipendenti.

A livello settoriale, il dato più negativo interessa il sistema moda, insieme ad alcuni comparti della meccanica. Migliori le prospettive per l’alimentare, chimica e farmaceutica, apparecchi elettrici e cantieristica.

Elevato l’interesse per la Zes. A livello regionale, il 32,5% degli imprenditori intervistati dichiara che si avvarrebbe dei benefici previsti: il 7% ha indicato l’utilizzo dell’autorizzazione unica tramite sportello digitale Zes, il 20,7% del credito d’imposta e il 4,8% di entrambi gli strumenti. Le percentuali più elevate riguardano le province di Ascoli Piceno (47,9%), Fermo (38,7%), Macerata (35,6%), più contenute Ancona (27,7%) e Pesaro Urbino (22,2%).
Dall’indagine emerge che il 31,2% delle imprese con sede nei Comuni che beneficiano del credito d’imposta per investimenti intendono avvalersi di questo strumento.

“L’indagine sul primo semestre 2026 mostra diversi aspetti interessanti – commenta il presidente di Confindustria Marche, Roberto Cardinali – Se guardiamo la tendenza degli ultimi 5 semestri, continua a crescere la percentuale di imprese con attese produttive positive e scendono quelle che prospettano una flessione. Permangono tuttavia le difficoltà e preoccupa in particolare la crisi del sistema moda.

È evidente la correlazione tra dimensione aziendale e prospettive di recupero. Significativo anche l’interesse verso la Zes, una leva importante di sviluppo e di stimolo per gli investimenti. Sarà importante lavorare da subito per moltiplicarne il valore e per estendere, nel quadro della normativa europea, la platea dei potenziali beneficiari del credito d’imposta”.

 

da: Confindustria Marche

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