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Uil Marche e il Patronato del domani: “Formazione e professionalità al servizio dei cittadini”

"Il nostro compito è tutelare chi vuole lavorare e vivere qui, nel rispetto delle regole"

Incontro Uil sui patronati

Gli stranieri che hanno scelto le Marche per vivere stanno contribuendo, con il lavoro e con le proprie famiglie, alla tenuta demografica della nostra regione. Viviamo in tempi di grandi cambiamenti e dobbiamo partire dai capisaldi di una società: i doveri e i diritti. Ne è convinta la Uil che giovedì mattina ha incontrato tutti gli operatori e le operatrici del Patronato Ital che si occupano di immigrazione per una giornata di approfondimento sulle novità normative, protocolli ministeriali, ingressi fuori quota alla presenza di Francesca Cantini (Uil Stato Sociale, Politiche Economiche e Fiscali, Immigrazione) e Maura Tabacco (Ital Uil nazionale).

“Siamo la Uil. Siamo il sindacato delle persone. Il nostro compito è tutelare chi vuole lavorare e vivere qui, nel rispetto delle regole, difendendo i più deboli da quanti se ne vogliono approfittare. Per questo abbiamo deciso di organizzare un momento formativo per i nostri operatori – ha detto la segretaria generale della Uil Marche, Claudia Mazzucchelli -. Aumentiamo la professionalità per essere ulteriormente vicini alle persone e per perseguire una crescita economica e sociale, nel rispetto dei diritti e dei doveri che tutti siamo chiamati a osservare. Sappiamo bene come la burocrazia italiana possa essere ostica. È complicato orientarsi per noi italiani, figuriamoci per chi ha poca dimestichezza anche con la lingua”.

La Uil si batte per superare la logica del decreto flussi e del click day, sistemi manipolabili e sfruttati dalla malavita organizzata nel traffico di essere umani. Basta leggere i dati. Nelle Marche su 6.891 domande pervenute nell’ambito del decreto flussi, appena il 3,5% si sono trasformati in permessi di soggiorno. Nessun imprenditore assume un dipendente al buio, senza conoscerlo.

Allo stesso tempo le organizzazioni criminali hanno messo in piedi un giro d’affari milionario per far arrivare persone. Il migrante paga, arriva ma non trova nessun lavoro ad attenderlo, è impossibilitato nel dimostrare di essere truffato e resta nell’illegalità. “L’attuale sistema presenta limiti strutturali che hanno consegnato, seppur involontariamente, il matching della manodopera agli interessi dei faccendieri e del lavoro sommerso, aumentando il numero di persone ’invisibili’ e prive di diritti nel nostro Paese” ha ribadito più volte Santo Biondo, segretario confederale della Uil.

 

da: UIL Marche

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