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Le Marche protagoniste a Slow Beans 2025

Tre eccellenze hanno attirato l'attenzione: la Fava di Fratte Rosa, la Fava di Favalanciata e la Cicerchia di Serra de' Conti

Legumi

Le Marche confermano il proprio ruolo di riferimento nel panorama nazionale dei legumi identitari grazie alla presenza da protagoniste a Slow Beans 2025, l’evento internazionale dedicato alla biodiversità leguminosa e ai produttori custodi organizzato da Slow Food Italia.

Al mercato ortofrutticolo di Marlia, nel comune di Capannori (Lucca), tre eccellenze marchigiane hanno attirato l’attenzione di operatori e pubblico: la Fava di Fratte Rosa, la Fava di Favalanciata, e la Cicerchia di Serra de’ Conti, ambasciatrici di un territorio che continua a distinguersi per autenticità agricola, impegno nella salvaguardia delle sementi locali e qualità dei prodotti.

Colture simbolo di identità e biodiversità

Le tre varietà marchigiane, da anni al centro di progetti di recupero, tutela e valorizzazione, hanno rappresentato il cuore leguminoso della regione, raccontando una storia fatta di comunità, paesaggi rurali e un sapere contadino tramandato di generazione in generazione.

La Fava di Fratte Rosa, Presidio Slow Food, è da tempo un simbolo della rinascita agricola e culturale dell’entroterra pesarese.

La Fava di Favalanciata (frazione di Acquasanta Terme), Comunità Slow Food, al centro dell’attenzione nazionale grazie al progetto post terremoto del Centro Italia.

La Cicerchia di Serra de’ Conti, anch’essa Presidio Slow Food, continua a testimoniare l’importanza delle leguminose nella dieta marchigiana e nella tenuta dei territori collinari.

Le Marche, un laboratorio di futuro leguminoso

A Slow Beans 2025 queste tre eccellenze hanno mostrato non solo la ricchezza di un patrimonio gastronomico, ma anche la forza di un modello agricolo fondato sulla sostenibilità, sulla cura della terra e sulla custodia dei semi antichi. Produttori e associazioni marchigiane hanno rappresentato un sistema che crede nella biodiversità come risorsa strategica, sociale ed economica.
La partecipazione congiunta ha rafforzato l’immagine delle Marche come regione capace di custodire la propria identità alimentare proiettandola verso il futuro, in linea con il messaggio di Slow Beans: promuovere un cibo buono, pulito e giusto, rispettoso del suolo, delle persone e del tempo della natura.

Un successo che rafforza il legame con Slow Food

L’edizione 2025 dell’evento ha confermato il ruolo delle comunità marchigiane nel movimento Slow Food e nel percorso verso un’agricoltura più consapevole, resiliente e inclusiva.
La Fava di Fratte Rosa, la Fava di Favalanciata e la Cicerchia di Serra de’ Conti hanno saputo raccontare non solo un sapore, ma una visione: quella di una regione in cui i legumi non sono solo colture, ma valori.

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