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Lavoro nelle Marche, Uil: “Occupazione ferma e boom disoccupazione femminile”

Il sindacato denuncia: "La ripresa economica è solo apparente. In regione scivolamento verso precarietà. Serve piano straordinario"

lavoro, occupazione, edilizia

Occupazione a rilento nelle Marche dove a essere maggiormente penalizzati sono i lavoratori dipendenti e le donne. È la fotografia scattata dal Centro studi della Uil Marche rispetto ai dati Istat sul mercato del lavoro delle Marche del primo semestre 2025.

“Una situazione preoccupante – spiega Antonella Vitale, responsabile del Centro studi Uil Marche – nella nostra regione l’occupazione cresce meno che nel resto d’Italia e il tasso di disoccupazione, a differenza del Centro e del Paese, torna ad aumentare”.

La stima degli occupati nelle Marche si attesta a 653 mila unità con un aumento impercettibile, +0,6%, e minore rispetto al Centro Italia (+ 0,8%) e al dato italiano (+0,9%). Diminuisce invece il tasso di occupazione -0,5%, in controtendenza se confrontato con i valori del Centro (+0,1%) e dell’Italia in generale (+0,4 %). A trainare sono solo i lavoratori autonomi (+12 mila), mentre i dipendenti calano di 8 mila unità (-1,6%). I disoccupati aumentano di 4 mila individui (+10%), in contrasto con le altre regioni del Centro e con il resto d’Italia, dove le persone in cerca di lavoro diminuiscono rispettivamente del -4% e -0,5%.

“Nella nostra regione è la componente femminile quella penalizzata: le donne disoccupate aumentano di 6 mila unità (+32,5%), al contrario degli uomini che registrano un calo del -9,4%. Rimangono stabili gli inattivi, che si attestano a 261 mila persone. Inalterato il tasso di inattività che permane al 28,4%” fa notare la Vitale.

“Se poi analizziamo la qualità del lavoro, emerge che la tipologia contrattuale maggiormente presente è il contratto a termine, seguita dal contratto intermittente – le fa eco Andrea Catalani della segreteria regionale Uil Marche – Sul totale delle nuove assunzioni, 119.837 in totale, quelle a tempo indeterminato sono una quota molto ridotta (10,4% ovvero 12.424 assunzioni) e in costante flessione; la tipologia contrattuale maggiormente presente è il contratto a termine con 43.434 nuove assunzioni (36,2%), seguita dal contratto intermittente con 24.246 assunzioni (20,2%); ciò è la dimostrazione che la ripresa economica è solo apparente, in quanto nelle Marche vi è uno scivolamento verso la precarietà, che si traduce in una certa decelerazione economica”.

La Uil Marche denuncia la crisi del mercato del lavoro regionale, segnata dal calo dell’occupazione e dal crollo dei contratti stabili, segni di crescente precarietà.

Chiediamo alla Regione e al Governo – conclude Claudia Mazzucchelli, segretaria generale della Uil Marche – un piano straordinario per l’occupazione che punti su politiche attive, formazione collegata ai bisogni produttivi, incentivi per l’assunzione femminile, servizi di conciliazione, lotta al precariato e investimenti in settori strategici come industria, costruzioni, commercio e green economy. Fondamentale anche il rilancio di sanità, istruzione, trasporti e servizi sociali per contrastare la desertificazione e sostenere l’occupazione, soprattutto di giovani e donne”.

da UIL Marche

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