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Secessione Montefeltro: proposta di accordo tra Emilia Romagna e Marche

Il presidente della Regione Marche ribadisce l’ascolto delle istanze che vengono dal territorio

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Montecopiolo

Volontà di ascoltare le istanze dei territori e consapevolezza che il Montefeltro non è solo un concetto amministrativo, ma un terra di frontiera con le sue criticità. Sono i punti ribaditi dal presidente della Regione Marche, dopo che oggi la Giunta regionale ha approvato una delibera che avvia l’iter per costruire una proposta di collaborazione sanitaria tra le Regioni Marche ed Emilia Romagna.

L’esecutivo marchigiano si è messo immediatamente al lavoro per raccogliere le istanze e dare le prime risposte ai cittadini di quei territori. È un segnale molto forte, quello degli abitanti di Sassofeltrio e Montecopiolo che in pochi giorni hanno raccolto oltre mille firme per dire no alla secessione dalle Marche. L’accordo con l’Emilia Romagna, ancora alle fasi preliminari, prevede che i cittadini che verranno soccorsi nel Montefeltro (Mercatino Conca, Monte Cerignone, Monte Copiolo, Monte Grimano Terme, Sassofeltrio, Pietrarubbia, Carpegna) potranno essere trasportati negli Ospedali della Provincia di Rimini, considerando che i collegamenti con l’ospedale di Urbino sono difficili.

È evidente che il Montefeltro vuole restare unito, che il distacco non deve avvenire perché i cittadini non lo vogliono più e si sono mobilitati spontaneamente per dire no. Le oltre mille firme raccolte rappresentano circa la metà dei votanti di questi due paesi. Secondo il presidente, il referendum di 12 anni fa non ha più valore perché tante condizioni sono cambiate e lo stesso numero di firme, così imponente, testimonia che i cittadini hanno cambiato idea. Le Marche chiedono al governo di fermare l’iter e di tornare a coinvolgere i territori ascoltando la loro voce.

La Regione darà battaglia su questo in tutte le sedi per tutelare i cittadini. Non crede nella logica del trasloco; per questo la Giunta regionale cerca di mettere in campo azioni che soddisfino i bisogni del territorio. A partire dalle infrastrutture: si è aperto il percorso per la galleria della Guinza che torna ad avere progetti e investimenti. Continua l’impegno per la Fano Grosseto e per le infrastrutture strategiche per il rilancio delle aree interne. Si vuol salvare le scuole per mantenere le famiglie qui, avviare progetti importanti sul turismo aprendo un dialogo con i diversi comuni, preservare i servizi sanitari di emergenza e prevenzione.

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