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Detenuti delle Marche e lavoro, Mastrovincenzo: “Pena come strumento di rieducazione”

Il Presidente del Consiglio regionale a Macerata per il convegno promosso dall'"Accademia Georgica" di Treia

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Antonio Mastrovincenzo al convegno promosso dall'"Accademia Georgica" di Treia

“Il punto di riferimento deve essere sempre la nostra Carta Costituzionale. Pari dignità di tutti i cittadini e pena come strumento di rieducazione del condannato”.

Lo ha sottolineato il Presidente del Consiglio regionale, Antonio Mastrovincenzo, intervenendo presso l’istituto “Matteo Ricci” di Macerata nell’ambito del convegno su “Il recupero e la responsabilizzazione dei detenuti attraverso l’inserimento lavorativo”, organizzato dall’ “Accademia Georgica” di Treia.

Nel suo intervento, presenti gli studenti delle classi terze e quinte dello stesso istituto, il Presidente ha fatto riferimento all’importanza delle attività trattamentali, contemplate nella legge regionale del 2008, dell’istruzione e della formazione professionale da attivare in carcere, non mancando di ricordare la positiva esperienza del Polo universitario di Fossombrone, che vede direttamente coinvolti Università di Urbino, Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria di Emilia Romagna e Marche e Garante dei diritti e la prevista attivazione di un Polo professionale a Barcaglione (protocollo siglato da Regione, Prap e Garante).

Mastrovincenzo ha anche parlato del significativo contributo fornito dal volontariato e non ha mancato di evidenziare le molteplici problematiche che gravano sugli istituti penitenziari marchigiani. “Il Consiglio – ha detto – segue costantemente l’evolvere della situazione, anche alla luce dei dati che emergono dall’azione di monitoraggio effettuata dal Garante regionale.

Nei mesi scorsi abbiamo approvato uno specifica mozione e prossimamente torneremo sull’argomento attraverso un nuovo atto d’indirizzo per chiedere un impegno concreto affinché si intervenga su alcune delle maggiori criticità, a partire da quelle strutturali, degli organici e dell’attuale assetto del Prap, chiamato ad intervenire con una sola dirigenza su Emilia Romagna e Marche”.

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