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Anci Marche: “per accogliere i rifugiati un’equa distribuzione dei flussi è un passo avanti”

Presentato in un incontro pubblico il piano di ripartizione: in Regione ad oggi coinvolti solo 83 Comuni su 236

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Accoglienza, incontro Sprar

“Accogliere oggi è una scelta e, grazie al sistema Sprar, un’equa distribuzione dei flussi che questo sistema sarà in grado di garantire, è un importante passo avanti nel quale l’Anci ha sempre creduto e nel quale ha avuto sempre un ruolo centrale”.

A dirlo è Maurizio Mangialardi, presidente di Anci Marche introducendo l’incontro “Il Sistema di accoglienza per richiedenti asilo e rifugiati” per presentare il nuovo piano nazionale di ripartizione ed il modello SPRAR. Prosegue, quindi, il lavoro di Anci Marche per migliorare l’accoglienza sul territorio e far sì che tutti facciano la propria parte senza creare concentrazioni di migranti in pochi comuni.

L’incontro tenutosi ad Ancona e replicato a Pesaro, va in questa direzione.

Ad oggi solo 83 dei 236 comuni delle Marche ospitano migranti e, a fronte dei 4540 migranti presenti sul territorio regionale, solo 646 di questi rientrano nel sistema Sprar, mentre il restante 80% circa è sotto la diretta gestione delle prefetture. Anci Marche ha cercato di anticipare occasioni di confronto in considerazione del fatto che i comuni che intendono entrano nel sistema Sprar, se presentano il proprio progetto entro il 31 marzo, lo potrebbero avere finanziato per il 95%.

“Come Regione Marche – ha detto Fabio Sturani in rappresentanza della giunta regionale – oltre a felicitarci per il lavoro di coordinamento dell’Anci, dei comuni e della prefettura, abbiamo la necessità di avere una banca dati aggiornata in maniera tempestiva”.

Camilla Orlandi, Responsabile Dipartimento per l’integrazione e l’accoglienza, Gestione immigrazioneANCI Nazionale ha spiegato il sistema di ripartizione delle quote regionali “che però creava una difficoltà nel passaggio successivo per il passaggio ai comuni e quindi nell’allocazione sul territorio dei migranti” – ha detto. “Come Anci abbiamo avviato questo lavoro e, nella direttiva dell’11 ottobre 2016 del Ministero dell’Interno è introdotto la clausola di salvaguardia che tutela i comuni aderenti al sistema Sprar dal non vedersi assegnati altri migranti oltre quelli stabiliti”.

Daniela Di Capua, Direttrice Servizio Centrale SPRAR, ha spiegato le basi del Piano che si fonda sul principio di propozionalità del piano pensato per essere sostenibile, definendo fasce di ripartizione che tengano conto della ripartizione dei comuni e dal principio della volontarietà di adesione alla rete Sprar, non essendoci obbligatorietà rispetto all’adesione ma resta una proposta fatta ai comuni che possono aderire o meno. “I comuni – ha detto – non devono presentare progetti per il numero massimo di soggetti che possono ospitare ma anche per numeri inferiori”. “Nelle Marche – ha aggiunto – rappresentate una buona pratica con 25 progetti già attivi per 800 posti. Una regione ben più grande come la Lombardia a progetti per 1500 posti, quindi meno del doppio”.

 

Da Anci Marche

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