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Anci Marche traccia un profilo del presente e del futuro nelle zone terremotate

Mangialardi: "Il pensiero di Anci Marche va a tutti coloro che hanno perso la vita ed ai loro familiari"

Mangialardi, Anci Marche

Ad un anno dalla prima tragica scossa di terremoto di magnitudo 6.0 che il 24 agosto diede il triste via allo sciame sismico ancora attivo che ha colpito soprattutto la nostra regione, il pensiero di Anci Marche va ovviamente a tutti coloro che hanno perso la vita, 299 vittime e 388 feriti accertati in 4 regioni, ed ai loro familiari.


Va alle comunità dei comuni collinari e montani delle Marche che hanno subito i danni maggiori in termini di patrimonio pubblico e privato, ma anche artistico e culturale oltre che a quello dei luoghi di culto. Il pensiero va poi ovviamente ai sindaci, 87 quelli del cratere nelle sole Marche oltre agli altri interessati, di quei comuni che con il massimo impegno, assistiti dai molti volontari giunti da tutta Italia, si sono adoperati nella prima emergenza ed oggi, a distanza di un anno, per rendere il più possibile operativa la fase di ricostruzione.

Il loro infaticabile lavoro al fianco dei propri concittadini ha rimarcato l’imprescindibile ruolo che essi ricoprono con spirito di servizio nei confronti delle rispettive comunità di appartenenza. In questi mesi il Governo italiano ed il Parlamento, grazie anche all’insistente azione propositiva dell’Anci, hanno approvato con efficacia ed efficienza i provvedimenti normativi, contenenti coperture economiche garantite, necessari non solo a gestire l’emergenza ma a programmare il futuro nei comuni colpiti dall’evento distruttivo più grave del dopoguerra.

Ricordo le innumerevoli riunioni in particolare con il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio On. Maria Elena Boschi nelle quali siamo stati a fianco della Regione Marche per chiedere attenzione, rispetto degli impegni presi, velocizzazione dei processi. L’auspicio è che soluzioni abitative siano presto disponibili per tutti i cittadini che ne hanno fatto richiesta. Sia rispettato il cronoprogramma presentato che prevede il 90% della SAE assegnate entro la fine del 2017. Rimarco il lavoro sinergico e costante con il vice commissario Ceriscioli, intensificatosi e rafforzatosi nell’ultimo periodo, così come l’auspicio che si possa proseguire nell’attività di formazione del personale chiamato al disbrigo delle pratiche burocratiche richieste ai cittadini.

Con il Commissario straordinario Vasco Errani e con il capo del Dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio, entrambi dimissionari per motivi diversi, il confronto ed il dialogo in questo anno è stato costante e molto franco, anche in una situazione straordinariamente tragica. La speranza nel futuro nasce dal sostegno al completo ripristino delle attività agricole, artigianali ed imprenditoriali in genere, che danno lavoro a chi vive nell’entroterra e ne assicurano la continuità. Molto è stato fatto per garantire l’avvio del prossimo anno scolastico nei vari comuni al quale manca meno di un mese, e per proseguire nel ripristino e nella ricostruzione delle opere pubbliche fondamentali. Accanto ad esse l’auspicio è che anche l’edilizia privata possa avere un’importante accelerazione.

Molto si è irrimediabilmente perso in termini di patrimonio artistico e culturale ma tanto si è recuperato e si sta facendo per restaurarlo e restituirlo alle comunità grazie al sostegno generoso di tanti enti ed associazioni a partire dallo straordinario contributo offerto dal Pio Sodalizio dei Piceni. A distanza di un anno resta forte la responsabilità di proseguire in quest’opera incessante per completare il lavoro avviato. C’è ancora tanto da fare ma, in presenza di un quadro normativo chiaro e di risorse certe, un asse forte costituito da tutte le componenti, cittadini, sindaci, governo regionale, ha la possibilità di concludere in tempi brevi il lavoro già iniziato diventando un esempio di efficacia ed efficienza italiana”.

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