“Rafforzare il ruolo di Erap Marche per affrontare l’emergenza abitativa e sociale”
Si è svolto il convegno "Il Diritto all’Abitare nelle Marche: Quale futuro?"

Urge il rafforzamento del ruolo strategico di ERAP Marche che deve diventare sempre più il punto di riferimento nelle politiche di edilizia residenziale pubblica, promuovendo progetti che integrino sostenibilità ambientale, innovazione tecnologica e inclusione sociale, in un contesto di efficienza gestionale a stretto contatto con Regione Marche e Sindaci.
Ecco la sintesi del convegno “Il Diritto all’Abitare nelle Marche: Quale futuro?” organizzato in collaborazione con le organizzazioni sindacali degli inquilini Sunia, Sicet e Uniat Marche con il patrocinio di Anci Marche e del Commissario Straordinario alla Ricostruzione Sisma 2016.
La mattinata ha previsto la presentazione dello studio Nomisma a cura di Chiara Pellizzoni che ha evidenziato che Erap Marche gestisce 15.947 alloggi di cui il 70% di proprietà. Il 46,7% degli alloggi gestiti (7.441 unità immobiliari) conta dai 35 ai 50 anni, risalendo al periodo tra il 1975 e il 1990.
Nella differenziazione a livello regionale, è il capoluogo Ancona a gestire la maggior parte degli alloggi ERP, oltre un terzo del totale (37,3%), seguito da Pesaro (29,5%) e Macerata (19,2%), Ascoli Piceno (7,3%) e Fermo (6,7%).
Nel 2024 vi sono state 470 nuove assegnazioni a nuclei familiari assegnatari composti in media da 2,6 persone. Poco meno della metà degli assegnatari è in fascia anziana: il 45,8% infatti ha oltre 65 anni. Gli assegnatari extracomunitari sono 2.722, pari al 20,5% del totale assegnatari.
Dal 2015 al 2025, le Marche hanno registrato un aumento significativo del carico demografico sulla popolazione in età lavorativa.
L’invecchiamento della popolazione è il motore principale di questa tendenza e le proiezioni Istat al 2043 confermano le tendenze già tracciate nel decennio 2015-2025 e presentano un quadro in peggioramento.
Lato reddito, le Marche appaiono come una regione con una distribuzione del reddito più equa rispetto alla media nazionale. La regione nel complesso mantiene una posizione favorevole rispetto al resto d’Italia. Il capoluogo Ancona, in particolare, presenta i valori più significativi della regione.
Con riferimento al fabbisogno di Edilizia Residenziale Pubblica, nel complesso emerge un marcato squilibrio tra domanda e capacità di risposta, che suggerisce la necessità di interventi strutturali di riequilibrio. L’analisi dei comuni marchigiani con popolazione superiore ai 15mila abitanti evidenzia come circa l’83% delle domande valide non trovi risposta.
Il patrimonio gestito da ERAP Marche rappresenta l’1,8% dello stock abitativo della regione e circa il 15-16% degli immobili totali in locazione. E’ in atto un processo di terziarizzazione. Da costruttori, gli Enti sono diventati sempre più erogatori di servizi: servizi patrimoniali da una parte e servizi abitativi resi agli inquilini, dall’altra, nel più ampio quadro dei servizi di welfare. Il fabbisogno rimane molto elevato, con un forte gap tra domanda soddisfatta e insoddisfatta.
I canoni di locazione degli alloggi ERP, determinati per legge, presentano livelli minimi e medi tali da non garantire l’equilibrio economico-finanziario dell’Ente. E tuttavia ERAP apporta un fondamentale contributo sociale attraverso l’abbattimento dei canoni (gap tra canone oggettivo e canone medio applicato).
L’Ente è esposto sul fronte della morosità (spesso incolpevole) e del mancato introito del canone. Il fenomeno della morosità non va considerato solo come un tema di sostenibilità economica, ma rappresenta un concreto strumento di welfare territoriale nel supportare la povertà economica e abitativa.
L’attività di riqualificazione edilizia degli alloggi è fondamentale per consentire nuove assegnazioni, dal momento che il turnover dello stock ERP è basso e le folte graduatorie di accesso all’ERP scorrono a fatica. Inoltre, il patrimonio immobiliare è vetusto.
Nelle Marche a fronte di un calo demografico superiore alla media nazionale (2,2% contro 1,4%) si registra un aumento dell’età media salita a 47,9% ed un calo della natalità.
Cresce il numero delle famiglie ma con sempre meno componenti. I dati mostrano un incremento della percentuale di famiglie composte esclusivamente da stranieri nel quinquennio. La comunità straniera sul territorio cresce grazie a nuovi arrivi, ricongiungimenti familiari e la formazione di nuovi nuclei soprattutto per le seconde generazioni.
Cresce nel decennio la povertà: nelle Marche oltre 1 contribuente su 5 ha un reddito inferiore a 10mila euro (22,3%)
Nei saluti introduttivi sono intervenuti il Commissario alla Ricostruzione Guido Castelli, l’Assessore Regionale Tiziano Consoli, per il Comune di Ancona l’Assessore alle Politiche per la casa Orlanda Latini, Lorenzo Fiordelmondo vicepresidente di Anci Marche. La tavola rotonda moderata da Antonio Angelini di Sicet Marche ha visto la partecipazione di Stefano Fa
Le voci dall’evento:
Sergio Cinelli, Presidente Erap Marche: “Abbiamo voluto proporre una fotografia dello stato dell’edilizia residenziale pubblica marchigiana. L’Erap ha preso atto che ci sono nuove esigenze abitative per la popolazione più fragile. C’è la necessità di mettere mano alla ristrutturazione e riqualificazione del patrimonio immobiliare ormai datato (circa il 70% è stato realizzata tra il 1948 e il 1990) e di un ampliamento dello stesso, lavorando a stretto contatto con Regione e Comuni per far sì che il tema della casa torni al centro dell’agenda politica. L’offerta non è più nella condizione di soddisfare la domanda che consideriamo un dovere verso la comunità e verso il territorio”.
Tiziano Consoli, Assessore Regionale all’Edilizia Residenziale Pubblica: “La Regione Marche intende continuare il suo impegno, non solo strategico, puntando alla riqualificazione complessiva dei contesti ERP e ERS. Dopo aver investito oltre 178 milioni nei progetti Pinqua, PENA, PNC ed interventi di messa in sicurezza ed efficientamento energetico, l’impegno futuro sarà quello di dare seguito ad una programmazione abitativa congiunta insieme all’Erap e ai comuni al fine di arginare i fenomeni di decremento demografico e di spopolamento delle piccole realtà”
Lorenzo Fiordelmondo, Vicepresidente Anci Marche: “Il diritto all’abitare rappresenta un grande tema per i comuni italiani e quindi anche per quelli marchigiani. Avere uno spazio di vita a disposizione è un diritto costituzionale rispetto al quale i sindaci devono farsi carico considerando che riguarda le fragilità dei propri cittadini. Anci si propone come strumento attivo ed interlocutore per chiedere ad Erap un investimento importante sul patrimonio immobiliare, fungendo da fattore rigenerativo del patrimonio esistente. Al contempo urge organizzare dei tavoli permanenti con i comuni nei quali Anci funga da coordinamento delle diverse esigenze anche per verificare che le case assegnate siano effettivamente abitate da chi ne ha diritto”.
Guido Castelli: Commissario al sisma 2016: «Il tema dell’abitare è una questione prioritaria che incrocia in modo inevitabile la questione demografica, come messo in luce anche dallo studio di Nomisma. Il diritto alla casa non può essere trattato come un’abitudine amministrativa: richiede programmazione, visione e la capacità di leggere i cambiamenti profondi della società. Siamo di meno, più anziani e più soli. Oggi il 36,6% delle famiglie è composto da una sola persona: questo dato, da solo, dovrebbe bastare a ridefinire come immaginiamo gli alloggi e i servizi. A questo si aggiunge l’asimmetria sempre più marcata tra costa e Appennino, un altro nodo strutturale che dobbiamo affrontare e con cui come Struttura ci confrontiamo ogni giorno. Va valorizzata la capacità di programmare: nulla è scontato, nemmeno quando l’esigenza primaria è trovare nuovi alloggi. Ringrazio Erap Marche e il presidente Sergio Cinelli per la collaborazione, da parte nostra c’è la massima disponibilità a integrare le politiche della ricostruzione con quelle dell’edilizia residenziale pubblica. Il 40% della regione è stato impattato dal sisma: abbiamo il dovere di rendere coerenti le nostre azioni e di collaborare in modo sempre più stretto».
Pietro Pellegrini, Presidente UNIAT Marche: “Chiediamo al Governo una legge quadro e un Piano Casa pluriennale. Proponiamo un nuovo modello di finanziamento basato sulla costituzione di un Fondo pubblico le cui risorse vanno individuate in pianta stabile avviando un tavolo di lavoro permanente fra, Istituzioni, ERP, associazioni e sindacati degli inquilini. Si tratta di temi urgenti non più procrastinabili, chiediamo con fermezza non interventi spot ma un Piano strategico per il Paese che possa rispondere anche alle Direttive europee sulla Casa e far tornare l’Italia protagonista anche a livello di politiche europee”.
Stefano Falcionelli per SUNIA – SICET – UNIAT Marche: “Credo che questo convegno per il diritto all’abitare dia un’idea precisa sul futuro dell’abitare. Il piano casa è fermo dal 2013 e noi chiediamo alla Regione Marche di preparare un Patto per l’abitato; gli sfratti sono arrivati a 1556, di cui 85% per morosità, per questo occorre ripensare ad una legge regionale che individui un nuovo percorso per l’abitare”



















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