Come internet ha trasformato il modo di informarsi e formarsi nel 2025
Non si tratta solo di un'evoluzione tecnologica, ma di una vera rivoluzione culturale

In poco più di vent’anni, internet ha riscritto il concetto stesso di conoscenza. Ciò che un tempo richiedeva giorni di consultazioni tra biblioteche, archivi e giornali, oggi è accessibile in pochi secondi da qualunque dispositivo. Non si tratta solo di un’evoluzione tecnologica, ma di una vera rivoluzione culturale: la rete ha reso l’informazione più immediata, interattiva e, allo stesso tempo, più complessa da gestire.
Oggi la sfida non è più trovare una notizia, ma saperla interpretare, riconoscerne la fonte e valutarne l’attendibilità. La trasformazione digitale ha cambiato anche il modo di imparare, di lavorare e di comunicare, dando vita a un nuovo ecosistema dell’informazione e della formazione.
Dalla carta allo schermo: la metamorfosi delle fonti
Negli anni Duemila, i primi siti di informazione online convivevano con i giornali tradizionali, che spesso consideravano internet un canale secondario. Nel 2025, la situazione si è completamente ribaltata: i quotidiani digitali sono diventati la fonte principale di aggiornamento per oltre il 70 % della popolazione italiana, secondo uno studio del Reuters Institute pubblicato nel gennaio 2025.
Il consumo di notizie è ormai un flusso continuo, frammentato e personalizzato. Gli algoritmi selezionano le informazioni in base agli interessi, e i social network hanno assunto un ruolo sempre più centrale nella diffusione dei contenuti. Tuttavia, questa democratizzazione dell’informazione ha anche introdotto nuovi rischi: disinformazione, fake news, polarizzazione delle opinioni.
La rapidità con cui le notizie si diffondono impone ai lettori un livello di consapevolezza mai richiesto prima. La competenza digitale è diventata una competenza civica: saper riconoscere una fonte autorevole oggi è tanto importante quanto saper leggere o scrivere.
L’era dell’informazione istantanea
L’accesso immediato a un numero potenzialmente infinito di contenuti ha ridefinito il concetto stesso di “sapere”. Oggi chiunque, con una semplice ricerca online, può consultare articoli scientifici, corsi universitari, video educativi o forum tematici su qualunque argomento.
In questa vastità, i confini tra informazione e formazione tendono a confondersi. Le piattaforme di e-learning, le community digitali e i portali di approfondimento sono diventati i nuovi centri di sapere diffuso. In un’epoca in cui il tempo è una risorsa preziosa, la capacità di apprendere in autonomia rappresenta una forma di libertà.
Ma se è vero che internet ha aperto le porte della conoscenza, è altrettanto vero che la quantità di informazioni disponibili può generare confusione. La sfida è imparare a distinguere il contenuto di qualità da quello costruito solo per attrarre clic o visualizzazioni.
La formazione nell’epoca digitale
La digitalizzazione ha trasformato profondamente anche il mondo della formazione. Le università, le scuole e i centri di ricerca hanno adottato modelli ibridi che uniscono la didattica tradizionale con strumenti online, webinar e piattaforme collaborative.
Le nuove generazioni apprendono in modo diverso: più visivo, più rapido, spesso mediato da intelligenze artificiali o da assistenti virtuali che personalizzano i percorsi di studio. L’educazione non è più confinata all’età scolare: il lifelong learning — l’apprendimento continuo lungo tutto l’arco della vita — è ormai una necessità.
Anche l’informazione giornalistica si è avvicinata alla formazione. Le testate online producono guide, dossier, corsi e approfondimenti tematici che aiutano il lettore a comprendere argomenti complessi, dal cambiamento climatico all’economia digitale.
Intelligenza artificiale e nuovi paradigmi dell’informazione
Se internet ha democratizzato l’accesso alla conoscenza, l’intelligenza artificiale sta ridefinendo il modo in cui la conoscenza viene creata, filtrata e condivisa.
Nel 2025, l’IA è ormai integrata in ogni fase della produzione informativa: dalla scrittura automatica di articoli alla verifica dei fatti, fino alla personalizzazione dei contenuti per ciascun lettore. Gli algoritmi sono in grado di analizzare milioni di dati, riconoscere pattern, generare testi coerenti e persino anticipare le tendenze di ricerca.
Ma questa evoluzione solleva anche interrogativi etici: chi controlla i dati su cui l’IA si basa? Qual è il confine tra assistenza e manipolazione dell’informazione? La trasparenza e la supervisione umana rimangono elementi essenziali per garantire un ecosistema informativo equilibrato e affidabile.
I siti come bussola del sapere
Nel mare sterminato di dati, blog, social e piattaforme, l’utente contemporaneo ha bisogno di punti di riferimento. I siti tematici e le piattaforme di confronto svolgono un ruolo sempre più simile a quello delle enciclopedie del passato: orientano, sintetizzano e permettono di approfondire argomenti specifici.
Esistono oggi portali dedicati praticamente a ogni settore, dai viaggi all’economia, dalla salute al tempo libero. Sono nati anche spazi dedicati all’informazione su tematiche di nicchia o specialistiche, dove gli utenti possono trovare guide e spiegazioni su argomenti molto precisi — persino su come funzionano le promozioni digitali, gli incentivi online o, per ottenere il bonus da 1000 euro dei casino online ad esempio.
Non si tratta di promuovere un prodotto, ma di evidenziare come la rete permetta oggi di accedere a qualsiasi tipo di informazione, in modo trasparente e immediato. È un segno del cambiamento: la conoscenza, anche su temi un tempo marginali o tecnici, è diventata patrimonio comune.
La qualità come nuova frontiera
La quantità di contenuti non coincide con la qualità. Anzi, il rischio di una “sovrabbondanza informativa” è quello di disorientare. Gli utenti cercano oggi meno notizie ma più affidabili, più verificate, più approfondite.
Per questo motivo, le testate giornalistiche e i portali specializzati stanno investendo nella credibilità come principale risorsa. Il giornalismo di qualità — che integra dati, analisi e verifiche — è tornato a essere un punto di riferimento anche nell’era degli algoritmi.
Allo stesso modo, i sistemi di ranking e i motori di ricerca stanno migliorando i criteri con cui selezionano e presentano le informazioni, premiando le fonti trasparenti e autorevoli.
Verso un nuovo equilibrio tra uomo e tecnologia
Il futuro dell’informazione e della formazione passerà dalla capacità di mantenere un equilibrio tra l’automazione e la riflessione umana. Le tecnologie possono potenziare la mente, ma non sostituirla.
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