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Referendum: trionfa il “No”, Renzi si dimette

Sfiorano il 60% i contrari alla riforma, favorevoli poco sopra il 40%. Nelle Marche il divario è minore, di dieci punti percentuali

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Matteo Renzi

L’Italia dice No alla proposta di riforma della Costituzione: lo scrutinio delle schede votate al referendum di domenica 4 dicembre sancisce il 59,11% dei contrari e il 40,89% dei favorevoli. Esulta tutto il fronte del No, si dimette il più grande promotore del Sì: il Presidente del Consiglio Matteo Renzi.

Nelle Marche il risultato totale è più tenero nelle dimensioni, ma non nella sostanza per i sostenitori del Sì: 44,95% i favorevoli alla riforma, battuti dal 55,05% dei contrari. Di seguito il dettaglio nelle cinque province.

Ancona: 46,42% Sì – 53,58% No
Pesaro-Urbino: 47,56% Sì – 52,44% No
Macerata: 44,09% Sì – 55,91% No
Fermo: 41,44% Sì – 58,56% No
Ascoli Piceno: 41,12% Sì – 58,88% No

“Ho perso io, quindi la poltrona che salta è la mia”. Questa la sintesi del discorso di Matteo Renzi, che dopo aver preso atto della netta vittoria del “No”, è andato in diretta TV ad annunciare che si dimetterà dalla carica di Presidente del Consiglio.

Il premier ha commentato la grande affluenza della consultazione referendaria come una vittoria della partecipazione popolare e democratica, per poi analizzare una sconfitta di cui si è assunto tutte le responsabilità, passando la palla agli esponenti del fronte del “No”, ai quali, ha ricordato Renzi, spettano ora onori e oneri.

Sempre ai microfoni di praticamente tutte le televisioni italiane, Renzi ha affidato un elenco degli obiettivi raggiunti nei poco più di mille giorni di governo, per poi chiudere affermando che l’esperienza “finisce qui”. Nella giornata del 5 dicembre, dopo un ultimo Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi salirà al Quirinale per rassegnare le sue dimissioni al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Francesco Comi, segretario del PD delle Marche, ha commentato telegraficamente il risultato elettorale: “Peccato per il risultato. Sono amareggiato dell’esito e non ho motivo di nasconderlo. Abbiamo perso un’occasione. Chi ha votato contro la riforma si è caricato sulle spalle una grande responsabilità. Questo paese aveva e ha bisogno di proposte costruttive.”

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