L’Ordine degli Avvocati di Ancona ha ospitato i delegati dell’Unione interregionale Centro Adriatico (UICA)
In previsione del Congresso Nazionale Forense in programma a Torino dal 16 al 18 ottobre

In previsione del Congresso Nazionale Forense in programma a Torino dal 16 al 18 ottobre, l’Ordine degli Avvocati di Ancona ha ospitato i delegati dell’Unione interregionale Centro Adriatico (UICA) che rappresenta gli Ordini forensi di Umbria, Molise, Marche e Abruzzo.
L’obiettivo dell’incontro è stato condividere alcuni temi da portare all’attenzione dell’agenda nazionale con alcuni spunti e riflessioni su varie tematiche. Osservato speciale l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale nei processi legali che sta modificando il modo in cui lavorano i professionisti del diritto, “assistendo” di fatto avvocati, giudici e giuristi, contribuendo a migliorare l’efficienza ma riservando anche dubbi e perplessità non del tutto risolte.
Al tavolo della riunione presieduta dall’Avv. Carlo Orlando, Presidente di UICA il Presidente del COA Ancona Avv. Gianni Marasca ha ricordato che “il nostro Ordine sta riflettendo su questa evoluzione tecnologica già da un paio d’anni. Nell’ottobre del 2023 abbiamo organizzato un evento dal titolo “Macchine informate sui fatti, Persone informate sui dati” aprendo un tavolo di confronto che non si potrà mai chiudere ma che anzi si è ulteriormente arricchito con nuove esperienze e considerazioni”. “Ricordo a me stesso e a tutti voi – ha aggiunto Marasca – che il dott. Giovanni Canzio, Primo Presidente Emerito della Corte Suprema di Cassazione, ci disse profeticamente (ma nemmeno troppo) che “L’Intelligenza Artificiale è già nel processo e dovrete farci sempre più i conti”.
La sfida, è stato ricordato anche nell’incontro UICA, è combinare l’evoluzione tecnologica con la tutela delle garanzie recependo le direttive europee già in essere ma dandosi delle regole nazionali sui vari passaggi del processo e dei confini considerando che gli algoritmi non hanno una morale.
Uno degli aspetti che più viene condizionato dall’AI è la formazione. Al tavolo della discussione l’avv. Andrea Nocchi, vicepresidente del COA Ancona ha ricordato che “nel mondo anglosassone l’intelligenza artificiale generativa la stanno già usando per argomentare le sentenze ed aiuta gli avvocati nelle requisitorie”. “Il Coa di Ancona – ha aggiunto – aveva introdotto una riflessione sulla opportunità di integrare l’Ordine del Giorno del Congresso Nazionale Forense con la discussione sulla riforma della legge professionale, che si è preferito non confermare”.
Quello che sembrava futuro è quindi già presente soprattutto nella ricerca legale. Vi sono in rete delle piattaforme di ricerca legale alimentate dall’IA che possono identificare precedenti rilevanti e principi giuridici, risparmiando tempo agli avvocati e migliorando l’accuratezza dei pareri legali. L’intelligenza artificiale resterà sempre e comunque sottoposta al vaglio dell’operatore del diritto e alla sua finale decisione sulla strategia professionale e processuale.
“Su questo – è il commento finale – dovremo continuare a riflettere e ragionare tutti insieme anche al Congresso Nazionale Forense”.
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