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Elezioni regionali: Popolari verso Ceriscioli nelle Marche, UdC verso Spacca

Svolto il coordinamento regionale PPI con l'ex ministro Mario Mauro, soddisfatto il PD Marche

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Fase “calda” per quanto riguarda le coalizioni che potrebbero presentarsi alle prossime elezioni comunali e soprattutto regionali del 31 maggio 2015 anche nelle Marche.

Si è riunito domenica sera, 29 marzo, a Loreto il coordinamento regionale dei Popolari per l’Italia, alla presenza del presidente nazionale, l’ex ministro della difesa Mario Mauro. Nel corso dell’incontro, presieduto da Roberto Giannotti, è stata formalizzata la scelta di sostenere la candidatura a presidente della regione di Luca Ceriscioli e di partecipare alla formazione di una lista con l’UDC.
L’opzione centrista – si legge in una nota corrisponde alla vocazione naturale ed ai valori di riferimento del Movimento ed è finalizzata alla costituzione nelle Marche di un polo moderato, popolare e riformista, in grado di rappresentare un punto di equilibrio nell’alleanza che sostiene la candidatura dell’ex sindaco di Pesaro“.
Nel corso dell’incontro sono stati altresì approvate le candidature che i popolari proporranno ai partners della lista, che vedranno scendere in campo il consigliere Sandro Donati ad Ascoli, il consigliere comunale Uliano Salvatori a Macerata, il coordinatore dorico Stefano Santoro ad Ancona, il vice Sindaco di Montegrimano Terme Elia Rossi, il pergolese Franco Bompani e la fanese Chiara Boccarusso a Pesaro.

Sostegno accolto positivamente dal segretario regionale del Partito Democratico delle Marche, Francesco Comi il quale, in una nota stampa ha dichiarato di aver accolto “con molto piacere l’ennesima adesione alla coalizione di centrosinistra da parte di una forza moderata con esperienza e cultura di buon governo“.

Sostegno a Ceriscioli che potrebbe però non arrivare invece dall’UDC, dopo la conferenza di presentazione a Montecitorio di ‘Area Popolare‘, la formazione che vede uniti quasi ovunque il Nuovo Centro Destra di Angelino Alfano e l’UDC di Lorenzo Cesa, rivolti – ma ancora senza l’ufficialità – decisamente più verso il presidente uscente Gian Mario Spacca.

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