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Bovinmarche conferma Romanini alla presidenza regionale

Il direttore Laudisio: "anno complesso, ma realtà in crescita"

Paolo Laudisio

Bovinmarche conferma Domenico Romanini come presidente. La decisione è arrivata nei giorni scorsi durante l’assemblea dei soci che si è svolta nella sede di Bovinmarche, ad Ancona, per sottolineare con forza la volontà di proseguire lungo il percorso di rinnovamento attuato.


“Nonostante le difficoltà del comparto – ha commentato Romanini, classe 1972, titolare di un’azienda di bovini a Mercatello sul MetauroBovinmarche continua ad essere una realtà solida e operosa. Sono tanti i progetti in cantiere e gli obiettivi da raggiungere ma, ne siamo certi, continueremo ad essere garanzia di una filiera agricola marchigiana seria, affidabile, un riferimento unico delle carni marchigiane d’eccellenza”.

L’assise ha approvato il bilancio e rinnovato le cariche della cooperativa di allevatori marchigiani. Nominati anche gli 11 consiglieri: Domenico Romanini, Francesca Colonnelli, Lorenzo Raschini, Mauro Sincini, Marzio Massi, Massimo Benedetti, Stefano Miccini, Lorenzo Zallocco, Fabrizio Barbarossa, Doriano Peruzzini, Marco Conestà. Revisore Giorgio Piergiacomi.

“Bovinmarche – sottolinea il direttore Paolo Laudisio – nata per valorizzare le produzioni di qualità dei propri soci e farle riconoscere al consumatore, sta affrontando un anno complesso – il 30° dall’istituzione del Consorzio – e ricco di progetti per una struttura dai numeri, e dagli obiettivi, in crescita”.

In totale sono 20mila i capi di Razza Marchigiana allevati e iscritti all’albero genealogico nelle Marche; quasi 400 i soci della Cooperativa; circa 6,9 milioni di euro il fatturato annuo. Cifra che quasi raddoppia se si considerano anche le performance di Carnimarche, azienda di sezionamento territoriale partecipata dal 2012, di Bovinmarche che, nel 2016, ha registrato 6,6 milioni di euro di fatturato. Un giro d’affari positivo e sostanzialmente stabile dal 2013: 7.305.938€ il fatturato di quell’anno, 6.610.104€ quello del 2014; 7.122.965 € quello del 2015, 6.942.460€ quello del 2016.

Dati più che positivi soprattutto se si considerano i consumi di carne nelle famiglie italiane che, nel 2015 registravano, per la carne bovina un calo del 6,5% rispetto al 2014 e del 12% rispetto al 2013. Nell’ultimo lustro, a livello nazionale, si è registrato una diminuzione del 16%, un trend negativo che si prevede si protrarrà anche nei prossimi anni. I consumi pro-capite di carne bovine (costanti dal 2000 al 2007, attorno ai 25 kg pro-capite) mentre dal 2008 al 2014 il consumo è sceso sino a circa 20,9 kg (fonte Assocarni). Un’analoga tendenza, anche se con diminuzione dei consumi ancor più accentuato, che si sta verificando anche nel settore della carne ovina.

Il circuito di qualità delle carni Bovinmarche, dopo l’ampliamento della filiera al circuito “IGP Agnello del Centro Italia” (il marchio che identifica gli animali nati e allevati nei pascoli d’alta quota dell’Appennino centrale) punta oggi a implementare anche la filiera del suino intercettando i fondi europei. A marzo 2017, inoltre, Bovinmarche ha presentato il progetto ha presentato nell’ambito dei PSR 2014-2020 della Regione Marche, in qualità di capofila, un progetto di filiera volta alla promozione delle carni bovine denominata filiera “Carni della Marca” che prevede 3,5 milioni di euro di investimenti.

Novità del Consorzio anche il progetto che amplia i servizi Bovinmarche alla fornitura di carni marchigiane per gli agriturismi delle Marche (obbligati dal mese di novembre 2016) all’uso di sole carni marchigiane. “Al momento stiamo fornendo prodotti a circa 40 aziende grazie a un mezzo di trasporto dedicato a quest’attività in grado di raggiungere con tempestività e fornendo un servizio ad hoc gli agriturismi. L’obiettivo è arrivare a coinvolgere le circa 100 strutture del territorio” specifica il direttore Laudisio.

Un’attività che incrementa l’offerta di Bovinmarche rivolta alla ristorazione commerciale attiva dal 2012 con la fornitura di carni marchigiane d’eccellenza a scuole, ospedali, carceri, etc.

Gli allevamenti Bovinmarche nascono dall’impegno di piccole aziende che producono alta qualità con metodi ancora tradizionali. I pascoli sono utilizzati dalla primavera all’autunno e i bovini vengono alimentati con foraggio fresco e fieno essiccato, integrati con cereali e leguminose da granella.
Bovinmarche oltre che di qualità è sinonimo di trasparenza. È stata la prima organizzazione in Europa a implementare un sistema di tracciabilità elettronica attraverso un proprio disciplinare di etichettatura anticipando i vari regolamenti che si sono poi succeduti a livello comunitario.

Da Bovinmarche

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