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Osimo, Fabriano e San Severino Marche: ecco i punti nascita che chiuderanno

Ceriscioli: "Decisione presa dall'Asur anni fa, mantenimento dei centri che superano i mille parti all'anno"

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Osimo, Fabriano e San Severino Marche. Sono questi i punti nascita che verranno chiusi per decisione della giunta e della maggioranza consiliare della Regione Marche dopo il consiglio di martedì mattina, 15 dicembre. Un’azione non dettata da criteri di risparmio, come affermato dal presidente Luca Ceriscioli, ma presa già da anni dall’Asur Marche e che rispetta criteri di “qualità e sicurezza” anche se si scontra con il malcontento di intere fasce di popolazione marchigiana.

Teso il dibattito in aula, anche per via della presenza di molte persone ad assistere alla seduta in cui si è discusso non solo di opportunità o meno della decisione, ma anche del futuro occupazionale dei dipendenti e addetti ospedalieri. “Non verranno licenziate le persone e non verranno sottratte le risorse: quella in atto è solo una riorganizzazione aderente ai criteri stabiliti in accordo con il ministero della Salute – ha dichiarato il governatore delle Marche – che prevede il mantenimento dei soli punti nascite che superano i mille parti all’anno“.

Alla discussione e alle parole forti volate dai banchi della minoranza (mozioni di Movimento 5 Stelle, Lega Nord e Fratelli d’Italia) replica il capogruppo PD Gianluca Busilacchi: “Le forze della minoranza stanno usando gli strumenti della demagogia. Noi stiamo dimostrando che la più grande differenza rispetto al passato è che questa maggioranza sta effettivamente attuando una riforma sanitaria. Stiamo ribadendo la volontà, netta e coesa, di tutta la maggioranza, di usare le risorse a nostra disposizione per costruire un sistema sanitario che abbia a cuore la salute dei marchigiani e che sia all’altezza delle Marche, senza cittadini di serie A e di serie B. Andiamo, quindi, avanti con la riforma, che renderà più sicura la nostra sanità“.

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