Primo incontro per il Coordinamento Immigrazione della Uil Marche
"Vogliamo consentire un’offerta integrata di servizi e una giusta rappresentanza in ambito sociale e lavorativo"

Oltre 132mila persone da 158 Paesi diversi con prevalenza di romeni, albanesi e marocchini. Il 9% di una popolazione ben suddivisa tra maschi e femmine, che lavora nelle Marche nonostante le difficoltà, che spesso acquisisce la cittadinanza italiana ma che non riesce a compensare il calo demografico dato dal saldo naturale e da quanti abbandonano la nostra regione per trovare altrove migliori condizioni economiche. È lo spaccato degli stranieri residenti nelle Marche che ieri pomeriggio è stato analizzato nel corso del primo incontro, alla presenza del segretario nazionale Uil, Santo Biondo e di Antonio Duranti in rappresentanza dell’Ital nazionale, del Coordinamento Immigrazione della Uil Marche, un organismo interno al sindacato che si è posto l’obiettivo di monitorare costantemente le tematiche regionali legate all’immigrazione.
“Nelle Marche gli stranieri rappresentano il 6,6% degli occupati – spiega Claudia Mazzucchelli, segretaria generale della Uil Marche – ma il tasso di disoccupazione, oltre il 17%, è molto elevato. E dove c’è occupazione non mancano le preoccupazioni perché assistiamo a fenomeni di sfruttamento, di caporalato anche tra connazionali, di scarsa sicurezza e di difficoltà, alimentate anche dalla poca conoscenza della lingua italiana, a rivendicare i propri diritti e a destreggiarsi nei gangli della burocrazia italiana. Con il lavoro del Coordinamento vogliamo rafforzare la rete organizzativa di tutta la Uil per consentire un’offerta integrata di servizi e una giusta rappresentanza in ambito sociale e lavorativo”. Un sostegno verso un’integrazione vera, fatta di diritti e doveri ma anche di dialogo e reciproco apprendimento.
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