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“Altro che ‘spedita’ e veloce, la ricostruzione post-sisma ‘invisibile’ 2022 a passo di lumaca”

Mangialardi: "Causa inerzia e disinteresse di Acquaroli e Castelli"

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Shakemovie - Propagazione onde sismiche terremoto 9 novembre 2022

Apprendiamo oggi da un’intervista del Commissario Guido Castelli che la ricostruzione post-sisma 2022 “procede spedita”.

Parole incoraggianti, peccato solo che, a distanza di due anni e mezzo dalle scosse del 9 novembre 2022, a proposito del “sisma invisibile” non sembra mancare solo la velocità, ma anche la volontà di intervenire sui molteplici e gravi danni a edifici pubblici e privati (molti dei quali resi inagibili dal terremoto) registrati nelle province di Ancona e Pesaro-Urbino.

Al momento, infatti, la struttura commissariale è riuscita solamente a quantificare i danni, pari a 458 milioni di euro. Ci sono voluti più di due anni per fare questa ricognizione, per la quale se si fosse “proceduti spediti” avrebbero potuto bastare poche settimane: eviterei dunque toni trionfalistici.

Per più di due anni non è stato stanziato nemmeno un euro: solo di recente, sono stati sottratti 90 milioni (pari solamente al valore un quinto dei danni certificati) dalle risorse per il sisma 2016 in una imbarazzante “guerra tra poveri”.

Legittimamente i cittadini a distanza di due anni e mezzo potrebbero aspettarsi non dico qualche opera finita, ma almeno qualche cantiere. Nemmeno l’ombra.

Quello che più mi preoccupa è l’assenza ad oggi di qualsiasi tipo di progettazione. Il governo nazionale e la Giunta regionale avrebbero dovuto mettere sin da subito le risorse necessarie per mettere all’opera ingegneri e architetti al fine di elaborare, pensare e mettere in campo concretamente i progetti per la ricostruzione e la ripartenza.

Almeno questo, dopo 30 mesi, è stato fatto?

Sembrerebbe di no, visto che non giungono notizie di progetti o di imminente avvio dei cantieri in nessuno delle centinaia di edifici interessanti.

Per fare un esempio concreto: il Duomo di Senigallia è chiuso dal 9 novembre 2022 per i danni causati dal sisma, con caduta di calcinacci e intonaco, nonché crepe nella cupola. Non c’è ancora traccia, al momento, di un progetto strutturato per riparare questi danni, per dare il via ai lavori né tantomeno un cronoprogramma dei vari step.

Parlare di “speditezza”, velocità, in un contesto nel quale solo dopo più di due anni qualcosa ha iniziato a muoversi solo grazie alle pressanti e continue richieste dell’opposizione in Consiglio regionale nei confronti del Presidente Acquaroli (che ha mantenuto un atteggiamento di totale inerzia) e dei parlamentari del Partito Democratico nei confronti del Governo Meloni, appare temerario.

Servirebbe, piuttosto, una maggiore umiltà e un maggiore interesse per le dolorose vicende umane di tanti cittadini che non sanno quando potranno tornare nelle proprie case, nonché un maggiore impegno per una ricostruzione degli edifici pubblici che è ancora al palo

Maurizio Mangialardi
Consigliere regionale PD Marche

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