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Seduta aperta del Consiglio Regionale Marche nella giornata contro la violenza sulle donne

Da pressione psicologica a minacce in rete, violenza sempre più multiforme, aumenta consapevolezza. Dati, testimonianze - VIDEO

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Seduta Consiglio Regionale del 25 novembre 2025

I numeri del Rapporto sulla violenza di genere nella regione Marche 2024 sono il punto di partenza della seduta aperta del Consiglio regionale dedicata al 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne.

“Non una semplice commemorazione, ma un’assunzione di responsabilità collettiva” – tiene a precisare il Presidente dell’Assemblea legislativa Gianluca Pasqui. Perché la violenza contro le donne “non è un destino, né un fatto isolato – aggiunge – è un fenomeno strutturale, che può essere superato solo con l’impegno comune, con politiche efficaci, con una rete che funzioni, con una cultura che cambi”.

Una violenza sempre più “multiforme”, come spiega la Presidente della Commissione pari opportunità della Regione Marche, Maria Lina Vitturini, dopo aver ricordato i 100 progetti all’anno sostenuti dalla Cpo dal 2020 ad oggi. “La punta dell’iceberg è il femminicidio – puntualizza – ma vanno anche considerate la violenza fisica, sessuale, psicologica, la violenza economica e tutte le nuove forme di violenza che scorrono sui social”.

Nelle 129 pagine del report, il 14° dall’entrata in vigore della legge del 2008 sugli interventi contro la violenza, il dato più estremo è appunto quello dei femminicidi. Due quelli commessi nel 2024, le vittime sono Ana Cristina Correia Duarte di Colli al Metauro, nel Pesarese, ed Emanuela Massicci di Castignano, in provincia di Ascoli Piceno.

Il numero degli accessi ai Cav è aumentato (+12,4%), confermando il trend in crescita dal 2012 ad oggi (da 307 a 841), sintomo di un fenomeno radicato e in parallelo anche di una maggiore consapevolezza. Il 72% delle utenti sono donne italiane, principalmente di età tra i 30 e i 59 anni. Nel 37,1 % dei casi il maltrattante è il coniuge e nel 53,6% i figli hanno assistito alla violenza, protratta da oltre 5 anni in metà delle richieste di aiuto.

Nicola Baiocchi, relatore di maggioranza del Rapporto, ha comunicato il rafforzamento della rete territoriale, “con l’apertura di una nuova casa di emergenza e 4 sportelli di ascolto nel 2025, 12 nuovi sportelli e 6 case rifugio nel 2026”. Per la relatrice di opposizione, Micaela Vitri, “l’educazione è la soluzione, ma servono più fondi e investimenti strutturali”.

Nel corso della seduta sono stati ascoltati gli interventi delle Forze dell’ordine, rappresentate da Elisa Gentili, Sostituto commissario della Polizia di Stato nella Squadra Mobile della Questura di Ancona, e dei Centri Antiviolenza, con Elisa Giusti, referente del Cav Macerata. Dopo le riflessioni di Antonella Ciccarelli, commissaria della Cpo Marche, sui percorsi di recupero per gli uomini maltrattanti, la voce di due amministratori locali di territori dove sono avvenuti femminicidi, Fabio Polini, sindaco di Castignano, e Benedetta Lancioni, assessore alle politiche sociali di Tolentino, comune dove è stata uccisa dal marito lo scorso giugno Gentiana Kopili.

La serie di relazioni è terminata con la testimonianza di una vittima di violenza psicologica ed economica, curata dall’Associazione di Senigallia “Dalla parte delle donne”: “Non possiamo mai dire ‘a me non succederà’ – ha ammonito la testimone – la violenza non inizia mai con uno schiaffo, ma con vessazioni, minacce, controllo. E’ difficile capire di essere caduti in un vortice, ma sono qui per testimoniare una storia di rinascita”.

Hanno concluso la seduta, alla quale hanno assistito gli studenti del liceo classico “Rinaldini” e del liceo artistico “Mannucci” di Ancona, gli interventi dell’assessore regionale alle Pari opportunità Francesca Pantaloni e del Presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli.

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