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Personale sempre più precario nella scuola

Uil Marche parla di dati allarmanti

Personale sempre più precario e territori impoveriti in termini di servizi a causa del dimensionamento.

Sono i mali della scuola marchigiana analizzati ieri pomeriggio dal segretario generale della Uil Scuola Rua Giuseppe D’Aprile e dal segretario generale della Uil Scuola Rua Marche, Antonio Spaziano, a Mondolfo nel corso dell’assemblea dedicata al personale eletto nelle file dalla UIL alle recenti elezioni RSU.
L’incontro è servito per fare il punto della situazione della categoria e serrare i ranghi tra i rappresentanti sindacali, con la Uil cresciuta nei consensi (+2,5%, +20 le nuove RSU rispetto alle precedenti consultazioni). Le neolette RSU saranno il punto di riferimento negli istituti delle marche e saranno chiamate a gestire la contrattazione di secondo livello, strumento principe attraverso cui poter modellare, adattare e migliorare le condizioni di lavoro all’interno degli istituti.
Secondo D’Aprile si è trattato di “un appuntamento importante al termine di una tornata elettorale che ha visto un milione di lavoratori esprimersi sul voto delle RSU. Noi siamo andati benissimo nelle Marche, con la Uil Scuola Rua che ha aumentato i consensi rispetto al 2022. Di questo siamo soddisfatti. Precariato e dimensionamento sono temi che ci stanno molto a cuore. E anche se il Ministro in questi giorni dice che il precariato è diminuito, noi diciamo che esso continua ad aumentare. Forse il Ministro dimentica i quasi 6.000 posti tagliati dalla finanziaria del 2025. Un precariato senza precedenti, con 300.000 persone che vengono assunte il 1 settembre e licenziate in massa il 30 giugno, o nella migliore dell’ipotesi il 31 agosto. La scuola ha bisogno di continuità, gli alunni hanno bisogno di continuità, i precari hanno bisogno di un futuro stabile”.
Nella provincia di Pesaro Urbino i docenti precari sono passati dal 13.47% del 2015 al 24% del 2024 con punte del 53% se guardiamo agli insegnanti di sostegno, mentre il personale Ata è passato dal 15 al 29%. Nella provincia di Ancona, invece gli insegnanti con un contratto a termine rappresentavano il 13,5%, percentuale salita all’attuale 19% (con il sostegno che ha raggiunto il 48%) mentre se guardiamo agli Ata il dato è aumentato dal 13% al 25%. “C’è inoltre la questione del dimensionamento scolastico – ha concluso Spaziano – che rappresenta un danno di per sé ma nelle Marche ha avuto un impatto senza dubbio molto più negativo perché è intervenuto su territori dell’entroterra già fortemente penalizzati dallo spopolamento. È ovvio che andando a togliere il presidio territoriale del servizio scolastico, si vanno a colpire comuni che già vivono una condizione di fragilità. Noi riteniamo che la politica adottata sia poco lungimirante”.
Da
Uil Marche
Redazione Marche Notizie
Pubblicato Martedì 1 luglio, 2025 
alle ore 12:42
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