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Coldiretti lancia l’allarme sulla “blue tongue”

La malattia si è già diffusa in diverse regioni italiane

Gregge di pecore

Anche le Marche sono in stato di allerta per la blue tongue, malattia assolutamente non pericolosa per l’uomo ma letale per gli animali che sta colpendo duramente la zootecnia italiana, con migliaia di animali morti e centinaia di focolai confermati in Sardegna, Piemonte, Lombardia, Calabria, Umbria e Abruzzo. E ora anche nelle Marche dove il comparto ovino e bovino è esposto al pericolo del contagio e delle sue pesanti conseguenze economiche. La malattia, causata da un virus trasmesso da insetti. Coldiretti sollecita con urgenza l’avvio di una campagna vaccinale nazionale e l’adozione di misure di contenimento per tutelare gli allevatori e salvaguardare una filiera già messa a dura prova da crisi climatiche e rincari.

Le Marche, cuore della pastorizia dell’Appennino centrale, rischiano ripercussioni gravissime. Il blocco della movimentazione delle greggi, la diminuzione della produzione di latte e gli alti costi per lo smaltimento delle carcasse stanno già colpendo molte aziende delle regioni limitrofe. Coldiretti chiede anche più controlli sulle importazioni di animali vivi – aumentate del 16% nel 2023 – e l’utilizzo delle stalle di sosta per prevenire nuovi ingressi del virus.

“Servono indennizzi tempestivi e una strategia regionale che affianchi gli allevatori marchigiani – afferma Coldiretti –. Il rischio è compromettere non solo un settore economico vitale, ma anche un patrimonio di tradizioni e identità legato alla pastorizia e ai prodotti tipici locali. Per tutelare gli allevatori italiani occorre anche effettuare controlli serrati sulle importazioni di animali vivi dall’estero, poiché la lingua blu è arrivata nelle regioni settentrionali probabilmente dal Nord Europa, dove la malattia sta dilagando. Importante in tale ottica l’utilizzo delle stalle di sosta, oltre all’uso di repellenti per gli insetti”.

Redazione Marche Notizie
Pubblicato Giovedì 26 giugno, 2025 
alle ore 18:52
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