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Inaugurata a Fabriano la mostra “Passaggi. Mario Giacomelli – Simone Massi”

A cura di Gianluigi Colin e Galliano Crinella, fino al 19 ottobre 2025

A Fabriano inaugurata la mostra "Passaggi. Mario Giacomelli - Simone Massi"

Ha aperto a Zona Conce, il polo culturale polivalente di Fabriano, la mostra Passaggi Mario Giacomelli Simone Massi, curata da Gianluigi Colin e Galliano Crinella e organizzata, in occasione del centenario della nascita del Maestro della fotografia del Novecento, dal Premio nazionale Gentile da Fabriano e dall’Associazione Gentile Premio.

L’esposizione – resa possibile dal contributo di Diatech Pharmacogenetics, realizzata in collaborazione con l’Archivio Mario Giacomelli, Carifac’Arte e Zona Conce e con il patrocinio del Consiglio Regionale delle Marche e il Comune di Fabriano Città Creativa UNESCO – è un inedito confronto tra il celebre fotografo e Simone Massi illustratore, autore, regista e maestro dell’animazione, entrambi marchigiani. Due linguaggi, lontani cronologicamente ma estremamente connessi nella rappresentazione della realtà, che svelano affinità elettive.

A Fabriano inaugurata la mostra "Passaggi. Mario Giacomelli - Simone Massi"Sabato 21 giugno la mostra Passaggi Mario Giacomelli Simone Massi è stata inaugurata alla presenza del presidente del Consiglio regionale delle Marche Dino Latini e del sindaco di Fabriano Daniela Ghergo, insieme a Roberto Carmenati dell’Associazione Gentile Premio, Alaimo Angelelli, presidente di Carifac’Arte e Fabio Biondi patron di Diatech Pharmacogenetics.

In rappresentanza dell’Archivio Mario Giacomelli, Katiuscia Biondi Giacomelli ha affermato: “Voglio ringraziare in primis Galliano Crinella che si è fatto promotore della mostra e che ha anche voluto esporre le fotografie di Giacomelli della sua collezione personale. Due artisti così diversi per linguaggio e generazione, si incontrano in quella che è l’essenza della loro arte creando un’alchimia perfetta. La realtà prende forma nel nostro sguardo nelle foto di Giacomelli e nel suo amore per la terra che si ritrova anche in Simone Massi“.

Era presente anche l’artista Simone Massi che ha raccontato: “Da sempre Mario Giacomelli è il mio punto di riferimento visivo ed esporre i miei lavori insieme alle sue foto è un sogno che condivido da molto con Galliano Crinella e che finalmente si è avverato. Giacomelli, a differenza del sottoscritto, riesce a rendere in maniera magistrale il paesaggio marchigiano, mentre io mi concentro soprattutto sulle persone, sui volti, cercando di salvare e recuperare le nostre radici di appartenenza, lavorando come un archeologo“.

Il co-curatore Gianluigi Colin, dopo aver ringraziato Galliano Crinella, ha concluso: “Le fotografie di Mario Giacomelli e i disegni di Simone Massi sono un viaggio nella memoria, un grande omaggio alla loro terra madre, le Marche. Così come Giacomelli fotografava per comprendere chi fosse, così Simone Massi disegna e noi scrutiamo le loro opere per capire chi siamo e riconoscerci“.

L’esposizione fabrianese vuole essere un tentativo di dare una rappresentazione dell’opera di Giacomelli che va oltre il paesaggio e per questo è stata messa a confronto con le illustrazioni di Simone Massi (Pergola, 1970). In mostra 35 immagini di Mario Giacomelli e altrettanti disegni di Simone Massi che, come raccontano i curatori Gianluigi Colin e Galliano Crinella danno vita “come in un racconto di Borges, ad un ipotetico Giardino dei sentieri che si biforcano: un giardino stratificato, volutamente senza confini, un giardino indistinto e vorticoso che ci parla di colline con terrazze abitate da papaveri, temporali e sudore. Un giardino incantato chiamato Marche, che è anche metafora di un mondo senza tempo e carico di spiritualità. In questo prodigioso giardino due grandi artisti si parlano e costruiscono nuovi racconti, affascinanti labirinti e potenti memorie. Uniti da un valore fondante: lo stesso sentire di fronte alla fragilità dell’esistenza“.

Mario Giacomelli, al quale nel 1997 fu conferito dal Sen. Prof. Carlo Bo il Premio nazionale Gentile da Fabriano alla sua prima edizione, è un fotografo conosciuto e celebrato a livello internazionale. Simone Massi è un artista che lavora per il cinema, considerato oggi uno dei principali autori di cortometraggi di animazione italiani nel mondo, vincitore di un “David di Donatello”, quattro “Nastri d’Argento” e un Premio “Ennio Flaiano”, oltre che autore della sigla di tre edizioni della “Mostra internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia”.

In mostra alcune immagini dalle serie più iconiche di Mario Giacomelli come “Storie di terra“, i seminaristi di “Io non ho mani che mi accarezzino il volto“, “La buona terra“, ma anche “Scanno” e “Lourdes“. Ad affiancarle i disegni a matita e pastelli di Simone Massi, che ritrae raschiando, quasi incidendo, la stessa terra, gli stessi volti e le stesse passioni.

Scrive Mario Giacomelli: “Prima di ogni scatto c’è uno scambio silenzioso fra oggetto e anima, c’è un accordo perché la realtà non esca come da una fotocopiatrice ma venga bloccata in un tempo senza tempo per sviluppare all’infinito la poesia dello sguardo che è per me forma e segno dell’inconscio“.

Simone Massi sembra continuare il suo pensiero con queste parole: “Le mie animazioni raccontano cose solide, “pesanti”, persone immobili e salde, che hanno forti radici piantate nella terra. Eppure, sono anche aeree. Sono sospese e fluttuanti, come sogni, nuvole, richiami, prive di spazio e senza tempo, se non quello “eterno”, che scorre circolare sempre uguale“.

Quelle di Mario Giacomelli e di Simone Massi sono due forme di creatività legate all’immagine in movimento, una proiezione quasi cinematografica insita nell’opera di Giacomelli, che si ritrova e si rivela in maniera evidente e potenziata nei disegni di Simone Massi.

Un grande progetto espositivo per il polo museale di Zona Conce, che a distanza di pochi anni dall’apertura può già vantare di essere un luogo molto apprezzato per le mostre temporanee, divenendo sempre più un punto di riferimento fondamentale nel panorama culturale del territorio.

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