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Violenza di genere, Bora (Pd) al centrodestra: “Basta passerelle sul 25 novembre”

"Subito un progetto per l’introduzione dell’educazione all’emotività, all’affettività e alla sessualità in tutte le scuole"

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Manuela Bora - foto Bruno Severini

“Bene l’approvazione della nostra mozione che impegna la giunta regionale a recepire le linee nazionali e a implementare progetti e azioni di prevenzione e contrasto al fenomeno della violenza contro le donne. Ma ora il centrodestra smetta di fare passerelle e dia risposte concrete. D’altra parte, il nostro documento chiede semplicemente di dare attuazione alla risoluzione votata all’unanimità lo scorso 30 gennaio ma rimasta purtroppo fino a oggi lettera morta”.

A dirlo è la consigliera regionale del Partito Democratico Manuela Bora, a margine della seduta aperta dell’Assemblea legislativa delle Marche svoltasi in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza di genere. Nello specifico, la mozione impegna la giunta regionale a programmare su tutto il territorio marchigiano, in accordo con l’Ufficio scolastico regionale, progetti e percorsi di educazione all’emotività, all’affettività e alla sessualità nelle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado.

“Anche l’anno scorso, nella stessa occasione – attacca Bora – avevamo approvato all’unanimità una risoluzione del tutto simile. L’obiettivo era quello di creare momenti di dialogo e confronto tra studenti, insegnanti e famiglie per avviare percorsi educativi basati sulla cultura del rispetto e della diversità. In 12 mesi non è stato fatto nulla, ma quel progetto rappresenta, oggi più che mai, un’esigenza educativa improcrastinabile dal momento che il fenomeno della violenza contro le donne si manifesta sempre più tra le generazioni più giovani. Secondo una ricerca della Fondazione Libellula per un adolescente su 5 non è considerata violenza toccare una persona senza il suo consenso; per quasi uno su 5 non è violenza baciare una persona senza il suo consenso, mentre per più di uno su 4 non è violenza raccontare ad amici e amiche dettagli intimi del o della partner senza il suo consenso. Ciò anche a causa di un retaggio patriarcale ancora profondamente radicato nella nostra società e di cui non riusciamo a liberarci. Anzi, ci sono addirittura ministri come Valditara che tentano persino di svuotarlo della sua profonda valenza culturale, relegandolo a un contesto meramente giuridico”.

“I dati che abbiamo analizzato questa mattina – conclude la consigliera del Partito Democratico – ci lasciano sempre più sgomenti: le donne uccise in Italia da inizio anno sono 96, di cui ben 6 marchigiane. Aumentano le denunce, aumentano le donne accolte nelle case rifugio e nei centri antiviolenza, dal 2020 gli accessi ai consultori per abusi e maltrattamenti sono passati da 674 a 1.595. Eppure, in questi quattro anni, ogni proposta presentata in aula dal Partito Democratico è stata puntualmente bocciata. Penso, solo per fare due esempi, al potenziamento e alla valorizzazione dei Consultori o alla proposta di legge per l’istituzione del fondo regionale per il reddito di libertà. E allora bisogna dirlo chiaramente: l’elenco di buone intenzioni manifestate a parole dal presidente Acquaroli durante il suo odierno discorso di chiusura non hanno alcun valore se poi non sono seguite da impegni formali e concreti”.

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