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Risorse per edilizia sanitaria nelle Marche, Bora: “Incremento parziale e insufficiente”

La consigliera PD: "aumento di soli 39 milioni di euro, lasciando vuoto finanziario di oltre 60 milioni. Manovra molto rischiosa"

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Manuela Bora

La Consigliera Regionale Manuela Bora interviene a margine della discussione dell’interrogazione presentata dal Gruppo Consiliare del Partito Democratico per chiedere chiarimenti sulla rimodulazione delle risorse finanziarie destinate agli interventi per l’edilizia ospedaliera.

“Da Roma – attacca Bora – il Governo Meloni ha approvato il taglio di oltre un miliardo di euro sui fondi PNRR destinati all’ammodernamento degli ospedali, promettendo un incremento del fondo per l’edilizia sanitaria previsto dalla legge n. 67 del 1988, che in realtà si è concretizzato con un incremento di soli 39 milioni di euro, lasciando un vuoto finanziario di oltre 60 milioni di euro. Alle nostre richieste di spiegazioni rispetto alla fattibilità dei progetti regionali già avviati o programmati, Saltamartini come al solito, non fornisce risposte adeguate”.

Continua la Consigliera Dem: “L’incremento di 39 milioni è evidentemente parziale e insufficiente. Inoltre la sostituzione dei fondi PNRR con le risorse della legge sull’edilizia sanitaria, rappresenta una difficoltà amministrativa e contabile di non poco conto, dato che si passa dall’utilizzo di risorse correnti a quelle in conto capitale. A questo si aggiunge l’incertezza sull’effettiva disponibilità dei finanziamenti a valere sulla legge n. 67 del 1988 dal momento che questi potrebbero essere già stati previsti dalle Regioni per altri investimenti.”

“Si tratta di una manovra molto rischiosa: il taglio voluto dalla destra potrebbe comportare il mancato adeguamento strutturale degli ospedali alla normativa antisismica, mettendo a rischio la sicurezza del personale e dei pazienti – conclude Bora – inoltre, a causa delle risorse limitate, i progetti di ristrutturazione edilizia già in corso potrebbero subire ritardi o addirittura essere interrotti. L’ennesima dimostrazione che la filiera istituzionale tanto vantata dalla Giunta Acquaroli non funziona e non garantisce i risultati promessi in campagna elettorale”.

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