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Crack Banca Marche: arriva un ulteriore 10% di indennizzo per circa 7.000 ex azionisti

Canafoglia: "Risultato importante per risarcire risparmiatori marchigiani depauperati dal fallimento dell'istituto bancario"

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Importante novità per gli azionisti di Banca Marche: il Parlamento italiano ha approvato un emendamento alla legge che prevede una ripartizione del residuo del Fondo di indennizzo dei Risparmiatori tra coloro che hanno già ricevuto un rimborso.

Dopo una lunga trattativa con le principali associazioni dei consumatori, verrà liquidato un ulteriore 10% del capitale investito nei titoli azzerati, che si aggiunge al 30% già erogato.

Secondo il provvedimento legislativo, che ha già ottenuto l’approvazione nelle Commissioni parlamentari, gli azionisti dovranno fornire entro il 31 luglio 2023 una nuova attestazione delle coordinate bancarie del conto corrente, nel caso in cui abbiano cambiato il proprio conto rispetto a quello utilizzato per ricevere il 30% precedente.

L’emendamento riguarda circa 7.000 azionisti marchigiani di Banca Marche, un numero limitato rispetto al totale di 44.000 azionisti.

L’avvocato Corrado Canafoglia, responsabile regionale dell’Unione Nazionale Consumatori e membro della Cabina di Regia istituita presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze a nome dei risparmiatori, ha commentato: “E’un ulteriore risultato importante, per risarcire i risparmiatori marchigiani depauperati dal crack Banca Marche, ottenuto con un’intensa attività con il Governo che ha accolto di ampliare l’entità del ristoro”.

Nel frattempo, si attende il deposito delle motivazioni della sentenza del processo penale contro gli ex amministratori dell’istituto marchigiano, previsto per la fine di luglio. La sentenza aveva stabilito un rimborso provvisorio del 5% per gli azionisti, ma durante l’istruttoria del processo, condotta dal Tribunale di Ancona, sono emerse ulteriori ipotesi di responsabilità che potrebbero aprire nuove opportunità di indennizzo per gli azionisti.

“La vicenda del crack Banca Marche è una ferita ancora aperta per gli azionisti ed allo stato esistono possibilità per il recupero del danno subito, per le quali occorre attendere le motivazioni della sentenza penale del Tribunale di Ancona. In questi anni non abbiamo mai mollato la presa ed oggi iniziamo a raccogliere i primi importanti risultati positivi”, ha concluso l’avvocato Canafoglia, rappresentante degli interessi di oltre 4.000 azionisti.

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