MarcheNotizie.info
Versione ottimizzata per la stampa

Violenza di genere, via nelle Marche a iter per istituire fondo regionale per Reddito di Libertà

Cesetti e Bora (PD): "Aiutare le donne a liberarsi dai soprusi garantendo loro l’indipendenza economica"

1.589 Letture
commenti
violenza domestica, violenze sessuali, abusi su bambini e minori

È ufficialmente iniziato l’iter istituzionale che porterà in discussione in consiglio regionale la proposta di legge presentata dal consigliere regionale del Partito Democratico Fabrizio Cesetti, per l’istituzione di un fondo volto a integrare le risorse nazionali del Reddito di Libertà alle donne vittime di violenza previste dal decreto legge n. 34/2020.

Proprio la mattina di mercoledì 7 giugno, infatti, la IV commissione Sanità e Politiche sociali ha nominato i relatori del testo che saranno lo stesso Cesetti, per la minoranza, e Anna Menghi, per la maggioranza.

Dall’ultimo Rapporto annuale sulla violenza di genere nelle Marche, presentato in consiglio regionale nella seduta aperta del 29 novembre 2022, è emerso che 663 sono le donne che si sono rivolte ai Centri Antiviolenza nel 2021, 180 in più rispetto al 2020, e che le violenze subite avvengono principalmente tra le mura domestiche, coinvolgendo in questa spirale di sofferenza e dolore, direttamente o indirettamente, anche i figli, di cui 118 minori.

“Fermo restando il preziosissimo lavoro svolto dai Centri Antiviolenza – afferma Cesettial fine di contrastare questo fenomeno, è assolutamente evidente che le istituzioni, e in particolare la Regione, hanno il dovere di intervenire in maniera incisiva sull’aspetto economico che rende le donne prigioniere di contesti domestici segnati da abusi e violenze. Molto spesso, infatti, le vittime, non disponendo di un adeguato reddito che potrebbe garantire loro indipendenza economica, per la paura di non riuscire a mantenere se stesse e i propri figli, rinunciano a denunciare i propri aguzzini e a liberarsi dai soprusi. L’obiettivo della nostra proposta di legge è proprio questo: sostenere e accompagnare le donne che hanno subito violenza e che sono prive di un lavoro stabile e retribuito, in un percorso di autonomia che miri anzitutto a liberarle insieme ai loro figli dal ricatto della dipendenza economica”.

La legge di bilancio 2023 approvata a dicembre dal governo nazionale ha stanziato complessivamente appena 1 milione 850 mila euro. Una cifra che il Partito Democratico giudica inadeguata e, quindi, da integrare al più presto con risorse regionali.

“Le risorse nazionali disponibili – spiega la consigliera Manuela Bora, cofirmataria della proposta di legge – vengono distribuite alle Regioni in base al numero di abitanti donne e vengono erogate direttamente dall’Inps fino al loro esaurimento. Oltre a non soddisfare neanche la platea delle donne che ne hanno diritto, l’importo erogabile è pari a euro 400 euro pro capite su base mensile per un massimo di 12 mensilità: una cifra che si pone purtroppo ben al di sotto della soglia di povertà. Non è così che si aiuta le donne a raggiungere quell’indipendenza economica fondamentale ad allontanarsi da situazioni di pericolo e sopruso. Nella proposta di legge che abbiamo presentato, prevediamo che la Regione Marche stanzi in aggiunta alla quota nazionale altri 300 mila euro annui per il 2024 e il 2025, per poi autorizzare la spesa negli anni successivi attraverso le rispettive leggi di bilancio”.

Commenti
Ancora nessun commento. Diventa il primo!
ATTENZIONE!
Per poter commentare l'articolo occorre essere registrati su Marche Notizie e autenticarsi con Nome utente e Password

Già registrato?
... oppure Registrati!