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Il nuovo libro di Giuseppe Cristini: una dedica speciale le Marche nel cuore

"Uno su mille…..come farcela da soli. Le 100 regole per arrivare al successo", raccontare se stesso per aiutare gli altri

Il nuovo libro di Giuseppe Cristini

Esce in questi ultimi giorni del 2020 il libro“Uno su mille…..come farcela da soli. Le 100 regole per arrivare al successo”, l’ultima fatica di Giuseppe Cristini, presentato ad Ancona in diretta streaming, come è consuetudine in questi tempi ma con il cuore e l’entusiasmo di chi è innamorato della sua terra: le Marche.

Giornalista marchigiano, narratore del gusto e della bellezza, sommelier, presidente dell’ “Accademia italiana del tartufo”, Giuseppe Cristini racconta se stesso con l’obiettivo di aiutare gli altri a seguire un percorso che li porti al successo e alla serenità.

A celebrare la sua ultima fatica sono intervenuti autorevoli rappresentanti delle Marche. A cominciare dal vicepresidente della Regione Mirco Carloni che ha espresso la sua vicinanza al messaggio dell’opera : “La marchigianità è un sinonimo di eccellenza e di grande orgoglio perché noi abbiamo davvero tutto. Quella raccontata nel libro è una storia per noi sempre incoraggiante: il successo si può raggiungere partendo dalle origini, dalle tradizioni, dalla terra, cercando di dare l’esempio”.

Un libro che ha una chiave di lettura a livelli diversi, come ha sottolineato la presidente di Cia Ancona, Maria Giuditta Politi: “Giuseppe Cristini è testimone del nostro territorio, in particolare delle aree interne, e delle sue produzioni di qualità, come il tartufo, il vino, l’olio. Grazie alle sue parole, piene di conoscenza e di ardore,un’esperienza fugace diventa una esperienza di benessere”.

Il noto giornalista Carlo Cambi ha sottolineato: ” Il cibo è evento culturale e strumento di socializzazione e traspare la necessità che la competenza diventi patrimonio culturale collettivo. Non si possono approcciare i prodotti marchigiani senza conoscere personaggi e territori. Cristini nel suo libro realizza un catalogo, fornisce una serie di input per far si che la nostra curiosità gastronomica diventi consapevolezza culturale. Non solo bisogna essere attenti a cosa mangiamo, ma anche al suo perché, al come lo facciamo e al lavoro di coloro che lo permettono”.

Infine è intervenuto Alberto Lupini, direttore commerciale di Italia a Tavola: ” Non possiamo disperdere la grandissima varietà italiana presente nei campi come nelle ricette, aspetti che storicamente hanno differenziato gli staterelli italiani prima dell’unificazione nazionale. Il tartufo bianco, in tal senso, rappresenta un elemento distintivo che praticamente si trova solo in Italia. Le Marche, regione con la maggiore produzione italiana di tartufi, rappresenta una sorta di sintesi di tutta la diversità italiana a livello culturale, enogastronomico e storico, svolge da sempre un ruolo di traino per il Paese. Il libro di Giuseppe Cristini, trasferendo la conoscenza della marchigianità, indica a sua volta una strada per la ripresa”.

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