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Mafia nigeriana e prostituzione: arresti anche nelle Marche

In manette 32 persone

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Polizia

La polizia abruzzese ha sgominato una banda nigeriana dedita allo sfruttamento della prostituzione tra Marche e Abruzzo: nelle ultime ore è stata messa segno una nuova retata internazionale, con perquisizioni ed arresti anche nella nostra regione finalizzata a stroncare i traffici di due organizzazioni centroafricane dedite al mercato delle schiave del sesso.

Decine di arresti e perquisizioni, eseguite su ordine della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Bari, sono in corso in Puglia, Sicilia, Campania, Calabria, Lazio, Abruzzo, Marche, Emilia Romagna e Veneto. L’attività è eseguita dai poliziotti della Squadra Mobile della Questura di Bari, con la collaborazione degli omologhi uffici investigativi provinciali ed il coordinamento del Servizio Centrale Operativo. Con l’ausilio della Divisione Interpol del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia, alcuni degli indagati sono stati rintracciati e catturati in Germania, Francia, Olanda e Malta

Nell’ambito dell’indagine della Dda di Bari sulla mafia nigeriana, che ha portato all’arresto di 32 persone, i poliziotti della Squadra Mobile di Ancona, guidata dal vice questore Carlo Pinto, in collaborazione con la Mobile di Bari, hanno eseguito nella notte a cavallo tra il 2 e 3 dicembre uno dei provvedimenti cautelari nei confronti di Aghedo God Power alias ‘Agedu Godspawara‘, 29enne nigeriano radicato nel territorio anconetano anch’esso ritenuto dagli inquirenti pugliesi responsabile di associazione per delinquere di stampo mafioso nigeriano – in particolare in quella denominata ‘Supreme Vikings Confraternity’ – finalizzata a vario titolo ai numerosi e gravi reati.

Il 29enne, con permesso di soggiorno provvisorio dal 2018 in attesa della decisione su una richiesta di asilo politico per motivi umanitari, abitava in via Marconi a Falconara con alcuni connazionali. Nella notte è stato raggiunto dagli agenti nell’abitazione dove era domiciliato. E’ stato poi tradotto nel carcere di Montacuto a disposizione dell’Autorità giudiziaria.

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