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Edilizia delle Marche, la crisi continua

I dati di Cna: "qualcosa si muove negli appalti pubblici, ma non basta"

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Marco Rossi

Appalti pubblici: qualcosa, forse, si muove, ma non basta. Nelle Marche lo scorso anno, secondo l’Osservatorio regionale dei contratti pubblici, il loro importo è aumentato del 7 per cento a fronte di un calo di oltre il 3 percento a livello nazionale.

Per l’edilizia marchigiana le buone notizie finiscono qui. Infatti il 2016 ha registrato un’ulteriore calo delle imprese in attività (-526) e degli occupati (-1.500). Calo che è proseguito anche nei primi mesi di quest’anno. Tra gennaio e marzo hanno chiuso i battenti 519 aziende a fronte di 308 nuove imprese –(211).

La crisi del settore è stata al centro del Consiglio elettivo dell’Unione Cna Costruzioni delle Cna Marche, che ha eletto presidente Marco Rossi, imprenditore edile pesarese. Della presidenza regionale Cna Costruzioni faranno parte Fabio Vernarecci, Popa Ndricim, Emilio Bernardini, Eraldo Attoresi, Giampiero Cardinali.

“Quella delle costruzioni marchigiane” ha affermato Marco Rossi, “è una crisi che si protrae dal 2009 con la perdita di 3.200 imprese e di 14.644 occupati mentre il fatturato ha perso il 20 per cento.  Attualmente le imprese edili in attività nella regione sono 20.692 ed occupano 33.669 addetti ma senza una valida politica di rilancio degli investimenti pubblici, le difficoltà proseguiranno anche nei prossimi mesi. Occorre un piano di intervento sul patrimonio edilizio regionale che punti sulla riqualificazione energetica, la prevenzione del rischio sismico, il recupero dei centri storici e la ruqualificazione delle periferie”.

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