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“Assessore Saltamartini: venditore di ospedali”

L'attacco di Carancini (PD) sulle aziende sanitarie territoriali

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Romano Carancini

Non è semplice trovare un termine appropriato per sintetizzare quello che sta facendo l’assessore regionale alla sanità Filippo Saltamartini nel suo importante ruolo amministrativo e soprattutto quello che dice cercando di consegnare “un pastone” di bugie alle persone che leggono i suoi sfacciati comunicati stampa.

Il punto è – afferma Saltamartini: stiamo costituendo le aziende sanitarie territoriali e dunque cittadini marchigiani siate tutti felici perché “…elimineremo le lunghe liste di attesa, i doppioni e le inefficienze”.

La prima riflessione è: perché le liste di attesa negli ultimi due anni, da quando Saltamartini ha in mano il potere della sanità marchigiana, si sono allungate ovvero, se non si sono allungate in taluni casi è perché, addirittura, non vengono neppure fissate le visite?

È colpa dei Direttori di Area Vasta che fin qui hanno governato la sanità dei territori? Perché tutto il “male” sparirà con le aziende territoriali e non siete riusciti a farlo con le Aree Vaste?

La seconda riflessione è: perché l’assessore dal momento in cui è arrivato al “ponte di comando” – dove si gestiscono oltre 3 miliardi di euro – non è stato capace di mettere in campo un’analisi del sistema sanitario che potesse individuare eventuali inefficienze o doppioni, considerato che le linee di indirizzo le dà la politica e non la burocrazia, e che dunque avrebbero dovuto essere lui ed il suo Presidente Acquaroli a dettare il tanto sbandierato nuovo corso della sanità?

E poi – continua l’assessore alla sanità delle Marche senza un filo di decenza – “la costituzione delle aziende finalmente porterà tutti gli ospedali del territorio”.
La cosa che desta più rabbia, tra le settimanali sciocchezze dell’assessore Saltamartini, non sono tanto le cose che dice quanto piuttosto il prendere in giro i cittadini che, ovviamente, non conoscono la complessità tecnica della sanità e dunque non si rendono conto di quali nefandezze il “venditore di ospedali del territorio” ci propina. Perché parlare di tanti ospedali del territorio fa consenso e audience.

Gli ospedali del territorio sono programmati e previsti dal PNRR, non dà Saltamartini. Lui non c’entra nulla con la scelta degli ospedali del territorio di cui, peraltro, non parla da mesi nonostante la giunta regionale abbia approvato nella primavera scorsa una mappa di collocazioni nei comuni e sui quali, dunque, avrebbe già da tempo dovuto chiarirci come programmare il personale e soprattutto costruire un modello organizzativo funzionale dentro quei muri: funzioni e organizzazione.

E in riferimento agli ospedali di base, 1° livello e 2° livello, che sono diversi da quelli del territorio, non si è ancora capito come l’assessore Saltamartini individuerà, in ogni provincia, quelli di 1° livello considerato che non ce ne potrà essere più di uno, salvo per la provincia di Ancona dove dovrebbero essercene due.

Filippo Saltamartini sarebbe pure accettabile come assessore se solo fosse capace di vendere almeno sogni, ma purtroppo vende solo fumo confondendo, distraendo e recapitando bugie politiche quasi ogni giorno.

A proposito, assessore Saltamartini, che fine ha fatto il nuovo ospedale di Macerata, rispetto al quale Lei racconta la bugia che ci sono tutte le risorse e che presto partirà?
Ad oggi ci sono circa 60 milioni. Ne mancano altri 120 (se non di più) solo per costruire la struttura e ulteriori almeno 90 per la tecnologia sanitaria.
Lei non sa dove prendere i soldi perché i limiti di indebitamento della Regione glielo impediscono, dunque state persino tentando di convincere il Commissario Straordinario Legnini a girarvi le risorse del terremoto, che certo non è un’azione così nobile.

In sostanza, nonostante siano trascorsi due anni da quando ha preso in mano l’obiettivo del nuovo ospedale di Macerata, che appartiene a chi l’ha preceduto politicamente, Lei è riuscito a:
1) annullare una procedura in avanzata fase che aveva già portato a casa il progetto da mettere a gara e la variante urbanistica;
2) non programmare l’investimento nei due bilanci che la Regione ha fin qui approvato;
3) a non mettere a gara neppure il progetto di fattibilità tecnica ed economica cosa che, se avesse voluto, avrebbe potuto già fare non appena insediato, cioè almeno nel 2021;
4) però è riuscito a dire, in un primo momento, che l’ospedale di Macerata sarebbe stato realizzato entro il 2023, affermazione che dimostra tutta la sua “competenza” e poi, successivamente, entro il 2025, ulteriore bugia che conferma la sua vocazione: Lei un venditore. Di fumo. No anzi. Di ospedali.

Romano Carancini
Consigliere Gruppo Assembleare Partito Democratico
Assemblea Legislativa delle Marche

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