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Il fango dell’alluvione arriva nel palazzo della Regione Marche – FOTO

Azione di protesta da parte dei partecipanti al corteo #fridaysforfuture: "Restituito a chi nega crisi climatica"

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Il fango dell'alluvione 2022 sul palazzo della Regione Marche - Corteo #fridaysforfuture

Avevamo detto che avremmo portato l’alluvione fin sotto i palazzi del potere regionale e così abbiamo fatto. Una azione collettiva alla quale hanno partecipato le trecento persone, soprattutto giovani, presenti al corteo di #fridaysforfuture.

Fango e merda oggi li abbiamo restituiti a chi nega la crisi climatica e invece di accelerare verso la transizione ecologica, usa la tragedia della guerra russo-ucraina per riportare al centro della produzione l’energia fossile e attivare rigassificatori in terra e trivellazioni in mare.

L’alluvione che ha devastato la nostra città insieme all’entroterra delle province di Ancona e Pesaro, non è una catastrofe naturale ma il risultato catastrofico delle politiche di estrazione e di cementificazione del territorio. Non è la pioggia a fare stragi e la sete di profitto. Il problema non è il clima, è il sistema.

Il fango dell'alluvione 2022 sul palazzo della Regione Marche - Corteo #fridaysforfutureIl fango dell'alluvione 2022 sul palazzo della Regione Marche - Corteo #fridaysforfutureIl fango dell'alluvione 2022 sul palazzo della Regione Marche - Corteo #fridaysforfuture

Andiamo a grandi passi verso una tropicalizzazione del clima che vorrà dire estati più calde, mari più caldi e piogge più rare ma più intense. Vogliamo vivere in attesa della catastrofe o vogliamo cambiare? Abbiamo bisogno della messa in sicurezza del territorio a partire dal fiume Misa; abbiamo bisogno di sistemi di prevenzione ed intervento efficaci ed efficienti; abbiamo bisogno di soldi da redistribuire a quelle famiglie, a quei negozi a quelle aziende che in poche ore hanno visto la propria vita essere presa dalla fiumana, ritrovandosi oggi senza più nulla. E purtroppo questo non vale solo come metafora, visto che speculazioni, incuria e ritardi hanno avuto come risultato la morte di undici persone.

Quello di oggi è stato un segnale, un gesto di rabbia, un modo per iniziare a dire basta. Torneremo alla regione Marche sabato 15 ottobre, ad un mese dall’alluvione con un corteo che vogliamo rendere il più partecipato possibile. Traiamo da questa tragedia le forze per costruire una mobilitazione per la giustizia climatica e sociale.

da CSOA Arvultùra Senigallia

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