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La memoria di quello che è stato per combattere l’odio

Seduta aperta del Consiglio regionale con il Rabbino capo della Comunità ebraica di Roma, Riccardo Di Segni.

Seduta aperta del Consiglio regionale con il Rabbino capo della Comunità ebraica di Roma, Riccardo Di Segni.

Come può la memoria contrastare l’odio? Sicuramente affrontando le cause che determinano incertezza e paura nelle persone, ma anche attraverso la conoscenza”.

E per rafforzare questo concetto il Presidente del Consiglio, Antonio Mastrovincenzo, cita Primo Levi, affidando al sapere la scelta più giusta da compiere. Si apre così la seduta aperta del Consiglio regionale sul “Giorno della memoria”, l’ultimo dell’attuale legislatura. “Il nostro impegno istituzionale – sottolinea il Presidente – è stato caratterizzato dal confronto sui valori fondamentali della comunità regionale e dall’incontro con i giovani. In cinque anni ne abbiamo coinvolti migliaia sui temi di più stretta attualità e sull’educazione alla convivenza civile ed alla cittadina responsabile. Ci auguriamo che questo investimento sul futuro non si interrompa e costituisca un patrimonio per tutti i marchigiani”.

Chiamato a fornire la lettura dell’ebraismo e dell’antisemitismo nel contesto del presente, il Rabbino capo della Comunità ebraica di Roma, Riccardo Di Segni, ha soffermato l’attenzione sul concetto di razionalità. “Quando ascoltiamo il racconto dei sopravvissuti, il sentimento prevalente è quello dell’emozione. Ma a questa – ha detto – dobbiamo affiancare l’uso della razionalità per capire cosa sta realmente acandendo. Vanno utilizzati strumenti solidi e critici per esaminare i fenomeni correnti, vanno ricostruiti i concetti minimi che devono essere alla base della società civile”.

L’antisemitismo è in aumento?Probabilmente sì, ma soprattutto perchè cresce la disinibizione”, sottolinea Di Segni che invita a “non farne una strumentalizzazione di tipo politico, a non inquadrare la figura dell’ebreo soltanto come vittima dell’Olocausto, ma in una dimensione più ampia della sua storia”.

Nel 2011 il Comune di San Severino Marche, presente in Aula il sindaco Rosa Piermattei, ha conferito la cittadinanza onoraria alla famiglia Di Segni, che ha trovato un riparo proprio in quei luoghi durante la persecuzione nazifascista.

Messaggio del Cardinale Edoardo Menichelli, assente per un’improvvisa indisposizione, che ha ricordato come la perdita della memoria è paragonabile a “una pianta priva di radici destinata a morire”. Saluto del Prefetto Antonio D’Acunto e conclusioni affidate al Presidente della Giunta, Luca Ceriscioli, che ha parlato di “odio come strumento di cancellazione della memoria”, di conoscenza da approfondire, di “vicende che riguardano il passato, il futuro, ma anche il presente” da cui trarre insegnamento.

Nel corso della seduta l’illustrazione degli elaborati realizzati da alcune scuole marchigiane partecipanti al concorso del Miur “I giovani ricordano la Shoah”. Protagonisti gli studenti delle primarie “Sperandei” di Camerano e “De Amicis” di Macerata, delle secondarie di primo e secondo grado “Fagnani” di Senigallia, “Pirandello” di Pesaro, “Da Vinci” di Civitanova Marche e “Calzecchi Onesti – Podesti” di Ancona.

Esecuzione da parte del maestro Gabriele Mirabassi di brani tratti dall’opera “Quatuor pour la fin du temps” di Olivier Messiaen, con la presentazione di Guido Barbieri.

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