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Listeriosi: c’è un terzo decesso nelle Marche

A Macerata muore una donna di 52 anni, già affetta da altre importanti patologie

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Il batterio Listeriosi monocytogenes

La Direzione sanitaria dell’Asur Area Vasta 3 di Macerata, ha informato mercoledì 8 giugno che è deceduta una paziente di 52 anni in conseguenza dei postumi della listeriosi che l’aveva colpita nei primi giorni di febbraio del 2016.

Le condizioni della paziente, affetta da altre importanti patologie, erano risultate molto gravi sin dall’inizio della malattia che si è presentata come “meningo – encefalite con stato di coma”.

Si tratta del terzo decesso nelle Marche collegabile al cluster di listeriosi umana che si è verificato, nel territorio regionale, a partire dal maggio 2015. Tutti gli altri casi sono guariti dalla patologia infettiva. Pur non potendo considerare il focolaio ancora concluso, in quanto sono in corso di ultimazione le indagini di laboratorio ed epidemiologiche, la situazione – fa sapere la Regione Marche – “può essere interpretata come una tendenza all’estinzione dell’episodio, essendo trascorsi più di 90 giorni dall’ultimo nuovo caso (marzo 2016)”.

A seguito delle indagini avviate dalle strutture dell’Ars (Agenzia regionale sanitaria) e dell’Asur (Agenzia sanitaria unica regionale), in collaborazione con l’Istituto zooprofilattico sperimentale Umbria e Marche e il Laboratorio di riferimento nazionale per listeria dell’Istituto zooprofilattico sperimentale di Abruzzo e Molise, subito dopo l’evidenza di un anomalo aumento dei casi umani di listeriosi, nel mese di febbraio 2016 è avvenuta l’identificazione sia di un alimento (salume “coppa di testa”), che di uno stabilimento marchigiano contaminati da Listeria monocytogenes con caratteristiche microbiologiche sovrapponibili al 100% con quelle che hanno determinato l’epidemia di casi umani.

Con il supporto anche delle strutture dell’Istituto superiore sanità del ministero della Salute e il coordinamento del Gores (Gruppo operativo regionale per le emergenze sanitarie) “sono state intraprese  – conclude la Regione – tutte le iniziative necessarie per contrastare la diffusione dell’infezione: informazione della popolazione, blocco delle attività di produzione e commercializzazione, nonché il ritiro dal commercio dei prodotti alimentari a rischio”.

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