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Turismo religioso e culturale, Loreto e Recanati registrano il boom

Un business da 4 miliardi l'anno in Italia, ma interessa anche le Marche. Dove si può fare di più

La basilica di Loreto

Il turismo religioso? Un businnes che registra in Italia un fatturato annuo di 4 miliardi di euro, pari al 6 per cento del movimento turistico totale. Si tratta di un movimento che interessa anche le Marche, dove la Basilica di Loreto, il più grande santuario mariano d’Italia, viene visitata ogni anno da milioni di pellegrini e produce un notevole indotto turistico. Potenzialità turistiche, quelle di Loreto che si legano all’importante offerta di turismo culturale della vicina Recanati.

Oltre al turismo organizzato mordi e fuggi, numerosi sono anche i turisti che decidono di soggiornare a Loreto alcuni giorni. Nei primi dieci mesi del 2014, sono stati 65.430 gli ospiti di alberghi ed agriturismi, per 118.761 giorni di presenza nel comune marchigiano. Di questi, 51.951 erano italiani e 13.479 stranieri.

Consistente anche la presenza di turisti nella vicina Recanati, una città ricca di cultura e storia, patria di Giacomo Leopardi. I visitatori che vi hanno soggiornato tra gennaio e novembre del 2014 sono stati 17.986 per complessivi 36.593 giornate. I turisti italiani sono stati 14.850 e quelli stranieri 3.136.
Gli alberghi e le altre strutture ricettive di Recanati e di Loreto nei primi dieci mesi del 2014 hanno ospitato 95.970 turisti.

Nelle Marche – commenta Roberto Ruggeri direttore di Cna Formart – esiste un grande patrimonio legato alla spiritualità con una forte connessione con la cultura, il benessere, il territorio. Non solo Loreto ma anche Abbadia di Fiastra, Fonte Avellana, Valleremita rappresentano elementi che possono portare ad una offerta turistica integrata e di qualità, legata non solo ai pellegrinaggi ai luoghi sacri ma all’offerta di “pacchetti” che comprendano anche luoghi della natura, della cultura e del benessere. Serve saper conciliare spiritualità, benessere e territorioper un turismo destagionalizzato e, per questo, ancora più prezioso per gli operatori e le strutture ricettive locali”.

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Commenti
Solo un commento
anfatti 2015-01-18 09:23:54
Qua la religione non c'entra più. È solo questione di soldi, di turisti, di pacchetti da offrire. Ma forse poi non c'è mai stata alcuna differenza!
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