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Beatrice Brignone contesta il decreto sul terremoto

La deputata di Possibile presenta un'interrogazione

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Beatrice Brignone

Tra le misure urgenti contenute nel Decreto Terremoto che riguardano i Comuni di Lazio, Abruzzo, Marche e Umbria colpiti dal sisma del 24 agosto e 30 ottobre scorso, è previsto che i sostituti d’imposta, ovunque fiscalmente domiciliati nei Comuni del cratere, a richiesta degli interessati, non devono operare le ritenute alla fonte a decorrere dal 1° gennaio 2017 e fino al 30 settembre 2017.


Ne deriva quindi che la possibilità di non operare le ritenute alla fonte è riservata ai singoli soggetti danneggiati che lavorino esclusivamente nei Comuni facenti parte nella mappa del cratere.

E’ stata presentata un’interrogazione al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Ministro del lavoro.

Ho chiesto al Governo quale sia l’assurda logica per la quale debba contare il domicilio dell’azienda – ossia il soggetto sostituto d’imposta – e non il lavoratore residente nelle zone terremotate che ha subito danneggiamenti o inagibilità della propria abitazione.

Il Governo s’impegni a dare immediata interpretazione autentica al Decreto n.229/16 al fine di evitare altri disagi ai cittadini già compromessi dal sisma e consentire loro di poter fruire della busta paga comprensiva del lordo indipendentemente da dove si rechino per svolgere il proprio lavoro.

Lo dichiara in una nota la deputata di Possibile, Beatrice Brignone.

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