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A Portonovo il presidio Legambiente Marche contro le trivellazioni in Adriatico

Decine di comuni, associazioni, enti - da Ancona a San Benedetto - hanno aderito all'iniziativa del 20 giugno

Trivellazioni nel mare Adriatico

Si terrà sabato 20 giugno, alle ore 10.00 al belvedere di Portonovo, un presidio organizzato da Legambiente contro le trivellazioni in Adriatico, appuntamento locale della manifestazione internazionale per fermare l’estrazione petrolifera che si svolgerà in contemporanea in altre regioni adriatiche italiane e sulle coste croate, bosniache, montenegrine e albanesi.

Nelle Marche hanno aderito: la piattaforma dei comuni marchigiani costieri contro le trivellazioni formata dal capofila Civitanova Marche e Ancona, Sirolo, Campofilone, Cupra Marittima, Grottammare, Pedaso, Porto San Giorgio, Porto Sant’Elpidio, Potenza Picena, San Benedetto del Tronto; le aree protette costiere: Parco del San Bartolo, Parco del Conero, Riserva Naturale della Sentina; le associazioni ambientaliste Legambiente Marche, Italia Nostra Marche, WWF Marche, Salviamo il Paesaggio Marche, Pro Natura Marche; Slow Food Marche, Lega Pesca Marche, Aiab Marche, Associazione Balneare turistica Marche, Associazione Albergatori Riviera del Conero, Movimento Difesa del Cittadino Marche, A.D.V. nucleo sommozzatori Sea Scout Ancona, Arci Marche e Arci Servizio Civile Marche.

Locandina Stop Sea Drilling - campagna di Legambiente Marche contro le trivellazioni in AdriaticoAlla base della manifestazione c’è un appello che mira a costruire un impegno comune per il futuro del Mare Adriatico. L’appello chiede che siano messe in campo azioni per uscire dal petrolio e per tutelare il mar Adriatico, al di là dei limiti territoriali nazionali, con un impegno unitario su alcuni punti: primo tra tutti fermare l’estrazione petrolifera nel mar Adriatico per scegliere un diverso sviluppo economico, sociale e ambientale; richiedere comunque l’avvio della procedura di vas transfrontaliera, coinvolgendo tutti i Paesi costieri, per valutare l’impatto cumulativo delle attività di prospezione, ricerca e estrazione di idrocarburi; promuovere un’economia fossil-free per un futuro pulito, efficiente e rinnovabile, aprendo prospettive di nuovi settori produttivi e con importanti ricadute anche occupazionali, oltre che ambientali. Un’azione determinante nelle politiche di contrasto ai cambiamenti climatici, su cui chiedere un impegno forte a livello internazionale già dalla prossima COP21 che si terrà a Parigi a dicembre 2015; lanciare una vera e propria vertenza ambientale dell’adriatico, che affonda le sue radici nella storia di una civiltà che ha visto il mare come elemento comune delle popolazioni costiere.

Occorre innanzitutto ripartire dalla valorizzazione del patrimonio ambientale – dichiara Legambiente – a beneficio delle comunità locali, del mare e del territorio; la tutela della biodiversità marina passa attraverso il rilancio di un’economia legata ad una pesca sostenibile che eviti lo sfruttamento delle specie più consumate e la promozione di una nuova idea di turismo legato al mare che faccia della sostenibilità ambientale il suo punto di forza”.

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