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Giornata mondiale delle Aree Umide, doppio appuntamento nel weekend nelle Marche

Paesaggi affascinanti ricchi di biodiversità spesso sconosciuti o trascurati: le iniziative di Legambiente e Ornitologi Marchigiani

Parco fluviale del Tenna a Sant'Elpidio a Mare

Laghi, torbiere, foci dei fiumi, lagune e litorali con acque marine costiere: sono tantissime in Italia le zone umide, habitat particolari ricchi di flora e fauna, in grado di contribuire alla mitigazione dei cambiamenti climatici in quanto regolatrici del regime delle acque.

Ben 53, secondo l’elenco stilato dal Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, le aree che interessano ambienti e paesaggi molto significativi di 15 regioni, inserite anche nella rete Natura 2000 o in aree protette nazionali, regionali o locali.

L’importanza di tali ambienti viene ribadita annualmente il 2 febbraio, in occasione della Giornata Mondiale delle Zone Umide, anniversario della Convenzione di Ramsar (2 febbraio 1971) che ha sancito la tutela di queste aree.

“Si tratta di habitat fondamentali per la conservazione della biodiversità terrestre, eppure sono tra gli ecosistemi più a rischio del pianeta – dichiara Legambiente. La pressione antropica e il riscaldamento globale infatti ne mettono sempre più a rischio gli equilibri delicati e complessi, e nell’ultimo secolo oltre il 64% delle zone umide sono scomparse”.

Anche nelle Marche, la presenza di una “rete” diffusa di zone umide costituisce un pezzo importante della biodiversità su scala regionale e non solo. Il litorale adriatico, le foci e i corsi dei fiumi, i bacini per la produzione di energia elettrica, i laghetti di cava, costituiscono le aree umide più rappresentative. Tali zone, anche se non specificamente riconosciute dalla Convenzione di Ramsar, sono a volte soggette a diversi livelli di tutela. Alcune sono comprese nei sistemi delle Aree Protette e della Rete Natura 2000, come la Riserva di Ripa Bianca, a Jesi, e quella della Sentina, a San Benedetto del Tronto, oppure sono individuate come Oasi di Protezione quali ad esempio i bacini di Polverina, delle Grazie, di Castriccioni e i laghetti di Porto Potenza Picena, tutti nel maceratese. Molte altre sono le zone umide della Regione, che spesso però non sono riconosciute come istituti di protezione.

In occasione della Giornata Mondiale delle Zone Umide, Legambiente Marche e gli Ornitologi Marchigiani, un’associazione regionale che ha lo scopo di approfondire la conoscenza dell’avifauna e promuoverne la conservazione, colgono insieme l’occasione per sottolineare l’importanza di queste delicatissime aree e per sollecitare l’attenzione delle istituzioni e dei cittadini affinché siano avviate le necessarie azioni sinergiche per garantirne la tutela. Nonostante infatti siano trascorsi oltre 40 anni dall’adozione della Convenzione, le Zone Umide sono più minacciate che mai e il tasso di declino e perdita delle popolazioni di alcune specie legate agli ecosistemi acquatici si è addirittura quadruplicato dal 2000 a oggi (dati ISPRA).

Per sensibilizzare sul valore e l’importanza delle zone umide sono in programma nel fine settimana due iniziative: sabato 6 febbraio l’associazione Ornitologi Marchigiani effettuerà una passeggiata lungo il Parco Fluviale del fiume Tenna.

Domenica 7 febbraio appuntamento alla Riserva Naturale della Sentina alle ore 9.00 presso l’ingresso nord per una visita guidata all’osservazione dell’avifauna con attività didattica all’interno della Riserva. L’iniziativa è organizzata dal circolo Legambiente e l’Associazione Amici della Sentina, con il patrocinio del comune di San Benedetto del Tronto

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