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Celebrata a Monte San Martino la “Giornata europea dei Giusti”

Intitolazione del "Giardino dei Giusti" a Quirino Stortini e Sperandia Azzurri

Giornata europea dei Giusti a Monte San Martino

Appuntamento a Monte San Martino per la “Giornata dei Giusti”, proclamata nel 2012 dal Parlamento europeo per commemorare quanti si sono opposti in prima persona ai crimini contro l’umanità.

Il Comune del maceratese ha scelto di intitolare il “Giardino dei Giusti” a Quirino Stortini e Sperandia Azzurri, che durante la seconda guerra mondiale offrirono ospitalità e protezione alla famiglia ebrea di Vito Volterra, fuggita da Ancona per timore delle ripercussioni legate alle leggi razziali. Proprio per questo motivo a loro, alcuni anni fa, è stato conferito il riconoscimento di “Giusti tra le Nazioni”.

Nel corso della cerimonia per l’intitolazione – organizzata dal Comune, dalla locale Proloco e dell’Unione Montana dei Monti Azzurri – il Presidente del Consiglio regionale, Antonio Mastrovincenzo, ha sottolineato che “un modo efficace per ricordare è proprio quello di diffondere le storie di quanti, anche a costo di sacrificare la propria vita, si opposero al regime nazifascista e fornirono l’aiuto necessario ad altre persone in grande difficoltà. Nelle Marche sono stati registrati molti casi di questo tipo, che abbiamo riportato alla memoria recentemente ripercorrendo alcune tappe fondamentali di quegli anni”.

Il Presidente ha anche ringraziato il sindaco Valeriano Ghezzi e tutti gli organizzatori della manifestazione per aver scelto di coinvolgere le scuole, “trasmettendo così agli studenti un messaggio di speranza. In mezzo a tanta disumanità, la storia ci restituisce, infatti, anche belle pagine di vita, di impegno civile e di coraggio, come quelle scritte da Quirino e Sperandia, i due “Giusti” che annovera la provincia di Macerata”.

All’iniziativa ha partecipato anche Roberto Giordano, autore del libro su Irena Sendler , infermiera e assistente sociale polacca, proclamata “Giusta tra le Nazioni” nel 1965, per aver salvato, con i suoi collaboratori della resistenza polacca, centinaia di bambini dal Ghetto di Varsavia.

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