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“Ridurre si può” nelle Marche, tempi prorogati al 10 novembre

Possono aderire enti pubblici e privati

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raccolta differenziata, gestione dei rifiuti urbani

C’è tempo fino al 10 novembre per inviare le adesioni al premio “Ridurre si può nelle Marche” edizione 2016/2017, il concorso, ideato dall’associazione ambientalista e promosso da Regione Marche, Legambiente Marche Onlus, Upi Marche, Anci Marche, Utilitalia e Unioncamere Marche, che ha come obiettivo quello di sensibilizzare il territorio e accrescere la consapevolezza verso l’importanza della prevenzione dei rifiuti.


Carattere innovativo dell’iniziativa, aspetti comunicativi e di coinvolgimento verso gli operatori e fruitori, aspetti quantitativi di risparmio dei materiali, minor produzione dei rifiuti e riduzione della loro pericolosità, occupazione generata, valore etico e sociale, economie consentite, stato di avanzamento dell’iniziativa, replicabilità e potenzialità di indurre un cambiamento negli stili di vita. Sono questi i criteri con cui verranno valutate le esperienze che risponderanno all’avviso indetto in occasione del premio.

Potranno partecipare all’avviso tutti gli enti pubblici e privati, le associazioni, le aziende e imprese, gli istituti scolastici, di ricerca e universitari che hanno svolto e stanno svolgendo attività e progetti di prevenzione dei rifiuti che coinvolgono cittadini, consumatori, studenti, associazioni e aziende del territorio marchigiano.

Le attività alle quali verrà assegnato un premio simbolico saranno pubblicamente presentate e valorizzate nell’apposita manifestazione di premiazione “Ridurre si può nelle Marche”. I soggetti che risponderanno all’avviso vedranno inserite, inoltre, le loro attività nel monitoraggio regionale sulle iniziative di prevenzione dei rifiuti. Nell’edizione 2016/2017, in particolare, viene riproposta una sezione tematica rivolta alla prevenzione dello spreco alimentare, a cui sarà dedicato uno specifico premio.

La partecipazione è gratuita e le domande dovranno pervenire alla segreteria tecnica alla casella di posta elettronica scientifico@legambientemarche.org. L’avviso di segnalazione e la scheda di partecipazione riferite all’attività di prevenzione dei rifiuti sono scaricabili dal sito dell’associazione www.legambientemarche.org.

“L’iniziativa – sottolinea l’assessore all’Ambiente, Angelo Sciapichetti – va nella giusta direzione: la riduzione della quantità prodotta di rifiuti assieme al riciclaggio sono le vie da percorrere per preservare il patrimonio ambientale che abbiamo e garantirlo anche alle future generazioni. Avere buone performance su questi versanti, significa anche contrastare la nascita di nuovi inceneritori. Contro quello previsto nelle Marche abbiamo fatto ricorso, rimaniamo nettamente contrari. Per questo qualsiasi progetto che promuove la riduzione dei rifiuti va sostenuto con forza. Occorre coinvolgere le famiglie, le aziende, la distribuzione, affinché si crei una filiera del riciclo e del riuso. Raccolta porta a porta, servizi di recupero a domicilio degli ingombranti, sistemi focalizzati sui Raee, centri di riuso, progetti di sensibilizzazione, hanno portato le Marche ad un tasso di raccolta differenziata medio di oltre il 65 per cento, centrando gli obiettivi di legge. Ma vogliamo e possiamo fare ancora meglio e questo progetto è certamente d’aiuto”.

“Con questo riconoscimento intendiamo diffondere il tema della riduzione dei rifiuti e contribuire alla diffusione delle buone pratiche valorizzando quelle esperienze che hanno saputo raccogliere le sfide e le opportunità offerte da un corretto e innovativo utilizzo delle risorse. – dichiara la presidente di Legambiente Marche, Francesca Pulcini – È importante continuare a lavorare sul tema della prevenzione, sia dei rifiuti che dello spreco alimentare, ed educare i cittadini sul tema del consumo razionale. In un momento delicato come questo, infatti, ridurre gli sprechi rappresenta un imperativo etico, sociale, economico e ambientale. È ormai necessario ripensare i nostri modelli di produzione e di consumo e rivedere comportamenti e stili di vita errati, per costruire una società che abbia a cuore l’uomo, l’ambiente e le relazioni tra di essi e, soprattutto, le generazioni future”.

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