Il progetto per misurare il benessere equo e sostenibile nasce con l’obiettivo di valutare il progresso di una società non soltanto dal punto di vista economico, ma anche sociale e ambientale. Nel corso del Comitato Direttivo dell’Anci a Roma, è stata ribadita la soddisfazione dei comuni italiani per l’ingresso della misurazione del “benessere equo e sostenibile” (Bes) accanto all’indicatore dell’attività economica, il Pil.

“Si tratta di un provvedimento fortemente voluta dall’Anci – ha detto Maurizio Mangialardi, Presidente di Anci Marche a margine dell’incontro – e che è coerente con l’impegno dei sindaci a mantenere al centro della propria azione di governo dell’ente locale il benessere dei propri cittadini senza andare in conflitto con le politiche volte alla crescita del paese dopo la congiuntura negativa che ha indebolito la nostra economia”.

“Ecco che porre l’attenzione alle fasce deboli – ha aggiunto Mangialardi – gli investimenti per la cultura, la sicurezza delle nostre città, la manutenzione e la cura del verde pubblico, la riqualificazione delle periferie per non consumare altro territorio, e tutto ciò che rientra nel concetto di benessere e sostenibilità, significa proporre un modello votato alla qualità della vita”.

E’ chiaro che per amministrare bene le città e centrare gli obiettivi che tutti gli amministratori si prefiggono occorrono risorse, umane e finanziarie. “Lo sblocco del turn over nei Comuni, al 75 per cento, da questo punto di vista è un grande successo dell’Anci e dei sindaci. Nelle Marche inoltre, con l’emergenza legata al disbrigo delle pratiche burocratiche per accertare i danni e far partire la ricostruzione leggera dopo il sisma, abbiamo sollecitato un modello di assistenza tra enti locali legato anche al personale, che si sta dimostrando vincente” – ha concluso il presidente di Anci Marche.