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Marche, ancora troppi morti sul lavoro

Scendono di oltre 320 casi infortuni e decessi nell'artigianato, aumentano invece nell'agricoltura

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lavoro, occupazione, edilizia

Marche, sul lavoro si muore ancora. Tra gennaio e settembre del 2015 nella nostra regione sono trenta le persone che hanno perso la vita nei campi, in azienda, in cantiere o per strada: otto incidenti mortali, infatti, si sono verificati nel percorso per andare al lavoro. Nello stesso periodo dello scorso anno gli infortuni mortali erano stati ventuno di cui sette in itinere. Complessivamente gli infortuni sul lavoro nei primi nove mesi dell’anno sono stati 14.496 rispetto ai 14.172 dello stesso periodo del 2014 (-324).

A sostenerlo un’indagine del Centro Studi Cna Marche, che ha elaborato i dati Inail per la nostra regione: gli infortuni registrati sono stati 2.594 nell’industria, 2.294 nel terziario, 2.035 nel pubblico impiego, 1.915 nell’artigianato e 1.250 in agricoltura.
Per quanto riguarda gli incidenti mortali, se ne sono verificati 7 in agricoltura (+4 rispetto allo stesso periodo del 2014), 6 nell’artigianato (-4), 6 nel terziario (+2), 4 nell’industria (+1) e 1 nel pubblico impiego (come nel 2014).
Per cinque incidenti mortali l’Inail non ha determinato il comparto di appartenenza.

Guardando ai diversi settori dell’industria e del terziario, il Centro Studi Cna informa che nelle costruzioni ci sono stati 789 incidenti sul lavoro di cui due mortali. Seguono il commercio con 736 infortuni e uno mortale, ed i trasporti con 477 infortuni di cui nessuno fatale per i lavoratori. Sono stati invece due i morti sul lavoro nel settore dell’alloggio e ristorazione e 289 gli infortuni. Gli altri infortuni mortali si sono verificati in una società di energia elettrica e gas, nel tessile e in una cava.
Oltre la metà degli infortuni sul lavoro ha coinvolto i lavoratori di sesso maschile (9.322 rispetto a 4.850 donne). Inoltre su 30 infortuni mortali ben 26 hanno riguardato gli uomini.

Disaggregando i dati sul territorio, emerge come la provincia più “pericolosa” per i lavoratori sia quella di Ancona, con 5.259 infortuni di cui 9 mortali. Segue Pesaro e Urbino con 3.261 incidenti e sei mortali. Poi Macerata (2.665 e 5 mortali), Ascoli Piceno (1.825 e 5 mortali) e Fermo (1.162 e 5 mortali).
Tra le 30 vittime ben 24 erano di nazionalità italiana, 4 europea e 2 erano extacomunitari.

Nelle imprese artigiane – affermano il segretario Cna Marche Otello Gregorini e il responsabile Cna per la sicurezza Marco Bilei – gli infortuni sul lavoro sono scesi da 2.115 a 1.915 mentre quelli mortali sono stati sei rispetto ai dieci dello stesso periodo del 2014. Un risultato dovuto al fatto che è migliorata la prevenzione nelle piccole imprese. Importante anche la collaborazione fra l’Inail e gli organismi bilaterali Edilart e Opram, che nel 2013 ha sottoscritto con l’Istituto nazionale infortuni sul lavoro un nuovo protocollo d’intesa per la prevenzione degli infortuni nell’artigianato“.

All’Opram (Organismo Paritetico Regionale Artigianato Marche) aderiscono le associazioni artigiane Cna, Confartigianato, Casartigiani e Claai e le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil. L’Opram promuove nelle Marche iniziative per rendere più sicuri i luoghi di lavoro e per la formazione in materia di salute e sicurezza. Il protocollo sottoscritto con l’Inail prevede la realizzazione di percorsi formativi e informativi per le imprese artigiane sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e la collaborazione per promuovere la cultura e la prassi riguardanti la sicurezza e la salute di imprenditori e lavoratori. Iniziative che, secondo la Cna Marche, stanno portando risultati concreti.

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