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Un libro ricorda il caso Tiraboschi

L'Istituto Storia Marche ha promosso un volume di Roberto Lucioli e Simone Massacesi

Il caso Tiraboschi-copertina libro

Dopo aver agitato le acque politiche durante la Resistenza e nell’immediato dopoguerra, e aver diviso per lungo tempo la memoria e la storiografia della Resistenza, il caso Tiraboschi torna a far parlare di sé nel settantesimo anniversario della liberazione.


L’occasione è offerta dall’omonimo libro – Il caso Tiraboschi. Politica e guerra di liberazione nella Resistenza marchigiana – scritto da Roberto Lucioli e Simone Massacesi per la casa editrice Affinità elettive, uscito in questi giorni in libreria. La ricerca, promossa dall’Istituto Storia Marche, inaugura la nuova collana “Orsa minore” diretta da Barbara Montesi e si propone di far luce su un momento chiave, troppo spesso ignorato o sottovalutato dalla storiografia locale, della Resistenza marchigiana.

Infatti, la destituzione di Vittorio Amato Tiraboschi (Primo) dal Comando provinciale di Ancona, disposta il 7 giugno del 1944 dal comandante della Divisione Marche Alessandro Vaia, fu il culmine dello scontro per l’egemonia tra le due principali anime del movimento di liberazione regionale, quella azionista e quella comunista.

Il libro, grazie all’utilizzo di nuovi documenti provenienti dall’archivio privato della famiglia Tiraboschi, oltre a tracciare un ritratto inedito del comandante Primo e del suo ruolo nella Resistenza, getta nuova luce anche su quei fatti che segnarono drammaticamente la fase più acuta della guerra di liberazione nelle Marche e che si intrecciano con la vicenda di Tiraboschi: dall’omicidio di Goffredo Baldelli agli eccidi di Cingoli e Arcevia.

“La Resistenza – scrive nella prefazione il presidente dell’Istituto Storia Marche Massimo Papini – è stata anche il tentativo di dare ordine e organizzazione a quel brulichio di individui che hanno agito, scelto, provato sentimenti forti, smarrimenti, vissuto drammi. Un’epopea che si è tradotta come un mito, come una vittoria tra tante sconfitte, come un grande moto popolare, dopo tanti moti del passato, tutti sconfitti. Gli autori di questo volume ne sono consapevoli, ma avvertono il compito e il dovere di far comprendere al lettore di oggi che quella guerra per la libertà non fu, come si dice, una passeggiata o una rassegna di atti eroici.Certo ci furono anche quelli, ma per diventare tali dovettero fare i conti con la pesantezza della storia, con le contraddizioni, le divergenze, le piccolezze. E anche per questo la narrazione della realtà in questo caso acquista una valenza letteraria”.

Intanto è già stata fissata la data della prima presentazione, che si terrà venerdì 20 novembre, alle ore 17,30, nei locali della Polveriera del Cardeto di Ancona.

Nell’occasione, oltre a Papini, interverrà la professoressa Dianella Gagliani dell’Università di Bologna.

da Istituto Storia Marche

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